Una volta ottenuta in donazione una casa non può essere poi rivenduta con estrema facilità. C’è una procedura da seguire se si vogliono evitare guai.
Ricevere una casa in donazione è una grande fortuna nonché un atto di grande generosità da parte di chi dona. Il contratto, in questo caso, non prevede una classica compravendita e di fatto si riceve un immobile senza dover sborsare denaro per acquistarlo.
Va da sé che questa tipologia di contrattualizzazione avviene soprattutto in ambito familiare e non c’è da stupirsi. Tuttavia, può capitare di ritrovarsi nella condizione di dover rivendere l’immobile ricevuto in donazione. Qualsiasi sia il motivo, da quello economico alla necessità di spostarsi, è bene sapere che la procedura di vendita in questo caso è diversa dal solito.
Non si tratta di una compravendita impossibile, ma è bene seguire il giusto iter se non si vuole incappare in problemi successivamente.
Vendere una casa ricevuta in donazione, i rischi che si corrono
Una casa ricevuta in donazione può essere venduta, si tratta di un’azione totalmente legale, tuttavia potrebbe non essere pienamente tutelata come compravendita e questo perché si tiene conto di diverse circostanze come, ad esempio, l’eventuale presenza di altri eredi che potrebbero avviare un processo di rivalsa sulla donazione stessa e quindi sulla vendita dell’immobile.
Il Codice Civile, infatti, all’art. 555 prevede che gli eredi legittimari possano esercitare un’azione di riduzione su quelle donazioni che vanno a ledere la loro quota di riserva ovvero quella parte di eredità che spetta per legge.
Come fare allora? Le ipotesi previste dalla legge sono diverse; nel caso in cui il donante sia deceduto e la vendita dell’immobile avviene prima dei vent’anni dalla trascrizione dell’atto di donazione, gli eredi legittimari possono chiedere la restituzione dell’immobile al nuovo acquirente che ha però la facoltà di pagare una somma equivalente al valore della casa per riscattarla.
Qualora invece il donatore sia ancora in vita, eventuali altri eredi legittimati -ad esempio un altro figlio- possono direttamente opporsi alla vendita, anche nel caso siano trascorsi più di 20 anni dalla donazione.
Quando vendere una casa in donazione senza problemi
E quindi quand’è che non si corrono rischi e si può vendere con tranquillità una casa ricevuta in eredità? Una delle ipotesi è quella in cui il donante è deceduto da più di 10 anni; in questo caso il diritto di agire da parte degli eredi è considerato prescritto. Il che significa che non c’è alcun rischio per l’acquirente.
L’altra ipotesi è rappresentata dalla scadenza dei 20 anni dalla data di donazione; se entro questo termine non è avviata nessuna azione da parte degli eredi legittimari, l’azione di restituzione non può essere intrapresa. Il miglior modo, comunque, per vendere con sicurezza una casa ricevuta in donazione è rappresentato da un accordo tra tutte le parti coinvolte; in questo caso i futuri eredi firmano un atto di rinuncia per eventuali opposizioni alla vendita e questa può avvenire con tranquillità.