Quando si vive in affitto può presentarsi il desiderio e la necessità di cambiare i mobili di casa, cosa dice la legge in merito? Vediamo quali sono le regole da seguire.
Il più delle volte se un inquilino prende in affitto un appartamento mobiliato, nella maggior parte dei casi lo fa perché non possiede un arredo proprio oppure non ha intenzione di acquistarlo.
Ovviamente però l’inquilino potrebbe voler cambiare gli arredi presenti, acquistare un letto nuovo, cambiare un armadio o eliminare una libreria inutilizzata. Come ci si deve comportare?
Cosa dice la legge a proposito dei mobili della casa in affitto
Nel caso citato è sempre bene avvisare il proprietario di casa, il quale potrebbe addirittura proporre di buttare i mobili che non si desidera tenere perché anche lui non è interessato a mantenerne la proprietà.
In questo caso specifico il problema si risolve da solo: l’inquilino smonterà i mobili e si occuperà del loro smaltimento, quindi provvederà a sostituirli con dei mobili di suo gusto e di sua proprietà.
Naturalmente, nel momento in cui il contratto dovesse scadere e non fosse rinnovato, o comunque nel momento in cui l’inquilino dovesse decidere di lasciare l’appartamento, avrà tutto il diritto di portare con sé i mobili che ha acquistato di tasca propria. Leggere le cose da sapere prima di affittare una casa, con mobili o meno, può esservi molto di aiuto.
Cosa succede se il proprietario non vuole disfarsi dei suoi mobili?
Se invece l’inquilino vuole cambiare o eliminare alcuni mobili dalla casa in affitto, ma il proprietario di detti mobili non intende disfarsene, allora sarà compito dell’inquilino averne cura “come un buon padre di famiglia“, ovvero in maniera diligente e responsabile.
Anche in questo caso il consiglio è sempre quello di comunicare al proprietario la decisione di disfarsi di alcuni dei suoi mobili. Una volta ottenuto il nulla osta, a prescindere dai tipi di contratto d’affitto stipulati, l’inquilino dovrà provvedere a smontare, trasportare e immagazzinare i mobili del proprietario in un garage, un magazzino o una cantina adatta alla loro conservazione.
I mobili dovranno anche essere adeguatamente imballati e protetti dalla polvere, quindi si dovrà fare in modo che non vengano danneggiati dalle condizioni del magazzino, come per esempio muffa e umidità di risalita.
Una volta eseguite diligentemente tutte queste operazioni l’inquilino ha tutto il diritto di acquistare e disporre in casa dei nuovi mobili. Quando poi deciderà di lasciare l’appartamento sarà suo compito restituire la casa esattamente nelle condizioni in cui l’ha lasciata, mobili compresi.
Questo significa che dovrà farsi carico del trasporto e del rimontaggio di tutti i mobili che ha eliminato precedentemente.
Cosa rischia l’inquilino se danneggia gli arredi
Per quanto questa sia una procedura perfettamente legale e fattibile, vale la pena segnalare che non è sempre semplice rimontare dei mobili, magari piuttosto vecchi, dopo che sono rimasti smontati ed esposti a lungo all’umidità che inevitabilmente è presente in cantine e garage.
Il consiglio è quindi di pensarci molto bene prima di smontare e rimontare mobili non propri, perché si rischierà di danneggiarli e di dover pagare i danni al proprietario. Anche sapere quali interventi si possono fare senza l’autorizzazione del proprietario vi aiuterà a capirne di più.