Casa in affitto, quali interventi si possono fare senza l’autorizzazione del proprietario

Scopri quali interventi si possono fare nella casa in affitto senza dover necessariamente chiedere il permesso al proprietario.

Quando si vive in una casa in affitto, sorge spontanea la domanda relativa a quali lavori si possono e non si possono fare, dal momento che la casa non è di proprietà. Voler apportare alcune migliorie per rendere l’ambiente più confortevole e adatto alle proprie esigenze è del tutto normale. Bisogna, però, essere consapevoli e informati se questi interventi possano essere effettuati senza l’autorizzazione del proprietario.

Scopri tutti i tipi di interventi che un inquilino può eseguire senza il consenso del locatore e quali sono le regole da rispettare per evitare eventuali problemi e tutelarsi.

Casa in affitto: tutti gli interventi che si possono fare senza avere l’autorizzazione del proprietario

Prima di tutto, è molto importante capire cosa si intende per migliorie in un appartamento in affitto. Le migliorie sono tutte quelle opere che migliorano il comfort e la fruibilità dell’immobile senza alterarne la destinazione d’uso. Questi interventi hanno carattere perenne e rimangono anche dopo la fine della locazione.

quali lavori si possono fare nella casa in affitto senza consenso
Lavori che si possono fare nella casa in affitto senza chiedere al proprietario – designmag.it

Esempi di migliorie:

  • Installazione di una porta blindata;
  • Modifica dei sanitari in bagno o in cucina;
  • Applicazione di rivestimenti sulle pareti;
  • Installazione di zanzariere fisse;
  • Predisposizione di pareti di separazione in cartongesso.

Bisogna fare una distinzione tra migliorie e addizioni – ovvero quegli interventi realizzati per soddisfare esigenze personali e che possono essere rimossi al termine della locazione.

Esempi di addizioni:

  • Installazione di condizionatori;
  • Predisposizione di una pompa di calore esterna;
  • Applicazioni di tende oscuranti rimovibili;
  • Installazione di un’antenna parabolica;
  • Predisposizione di sistemi di sicurezza rimovibili.

L’articolo 1590 del Codice Civile stabilisce che l’inquilino deve restituire l’appartamento nelle condizioni in cui lo ha trovato, senza danneggiamenti o alterazioni significative. Quindi, se le migliorie non concordate causano dei danni, l’inquilino potrebbe essere chiamato a risarcire il proprietario. Per questo è importante stare molto attenti e, per sicurezza, chiedere sempre l’autorizzazione.

Secondo l’articolo 1592 del Codice Civile, l’inquilino non ha diritto a indennità per le migliorie apportate senza il consenso del proprietario. Ciò significa che l’inquilino dovrà sostenere interamente i costi dei lavori e non potrà richiedere rimborsi spese o compensazioni. Ecco le possibili conseguenze:

  • Nessuna partecipazione alle spese da parte del locatore;
  • Nessun rimborso per i lavori effettuati;
  • Possibile obbligo di ripristino o risarcimento danni.

Nel caso invece che le migliorie vengano approvate dal proprietario, se vi è un accordo scritto, il proprietario è tenuto a corrispondere un’indennità al termine della locazione, pari alla minore somma tra la spesa sostenuta e l’incremento di valore dell’immobile.

Eseguire quindi degli interventi di miglioria in una casa in affitto può migliorare significativamente il comfort abitativo. Ma è fondamentale conoscere quali interventi si possono fare senza l’autorizzazione del proprietario e quali necessitano di un accordo scritto per evitare problemi futuri e tutelarsi al meglio.

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