Vivere in una casa significa anche rispettare un certo galateo, che non è necessariamente legato alle buone maniere a tavola.
Indro Montanelli definì la casa come “una palestra del gusto, un’espressione della personalità, una ricerca di armonia”. Non va mai dimenticato che la casa è il luogo dove tutte le nostre idee possono trovare una realizzazione. Proprio in casa si è se stessi, senza filtri. Fondamentale è la relazione tra l’abitare e le buone maniere.
Il galateo tradizionale dovrebbe essere associato al concetto di casa. Il gusto personale è quell’aspetto importante che conferisce lustro e armonia all’ambiente in cui si vive. La casa rispecchia chi la abita, nel vero senso della parola. Ogni ambiente possiede un “fil rouge” che lega una stanza all’altra della casa, in nome dell’identità del proprietario, tutto deve rispecchiare un animo.
La casa “educata” e dalle buone maniere: cosa dice il galateo
In questi ultimi anni la casa ha subito un cambiamento. Si tratta di uno spazio importante che influenza le nostre emozioni, è una scenografia della nostra vita oltre che il nostro nido domestico. In casa si costruiscono i ricordi ma si vive anche in libertà e ci si sente se stessi. Ed è importante dedicarsi agli altri anche all’interno della propria casa.
Quando ci si pone la domanda se la casa debba seguire delle regole bisogna fare tesoro delle parole di Samuele Briatore e Francesca Martinelli, gli autori di un libro molto interessante “Il Galateo dello Spazio” in cui si analizzano degli aspetti importanti dell’ ambiente in cui si viva, la nostra casa. Le persone collocano la loro vita in uno spazio e in un tempo e il libro mette proprio in relazione le buone maniere con l’abitare contemporaneo, ponendo l’accento su un aspetto fondamentale: la casa deve essere autentica.
Bisogna concedersi una lenta passeggiata ed esplorare gli ambienti, si comincia con il corridoio, poi il bagno, salotto, camera da letto e infine la cucina. I pilastri devono essere intoccabili e non sono più invisibili. Se è vero che le forme, i colori e i materiali sono importanti è fondamentale concentrarsi proprio sul “vivere” la casa. Altri elementi da non sottovalutare sono la funzionalità e l’estetica. La casa deve essere “gentile”, con il bello dell’accoglienza e soprattutto delle buone maniere.
Gli spazi devono essere il più possibile vivibili e accoglienti. La casa deve essere vista come un foglio bianco su cui fare un disegno, che sia personale e che rispecchi il gusto e il carattere. Secondo le regole del galateo dello spazio ogni stanza dovrebbe essere dotata di un punto focale, che attiri l’attenzione per la sua incredibile bellezza e che va osservato con attenzione. La casa deve essere un “racconto di qualcosa di privato”
Creare degli angoli che siano ospitali, gentili, e soprattutto con dei punti luce è la regola per un galateo dello spazio. In casa non devono abitare solo i componenti della famiglia, ma deve essere il luogo dove “abitano le buone maniere” e dove bisogna concedersi il permesso di essere creativi. Questo è sicuramente un libro che insegna tanto in termini di “Galateo dello Spazio”. Si reinterpreta lo spazio ed è fondamentale seguire il proprio io e il proprio gusto. Nella casa bisogna sempre esprimere se stessi, in questo modo i luoghi che vengono abitati hanno una loro precisa identità.
“Lo spazio parla e parla anche quando non vogliamo ascoltarlo, parla per precisare convenzioni culturali “: Umberto Eco.