Se hai intenzione di donare una casa ma hai dei debiti potresti mettere nei guai chi la riceve: tutti i casi.
Donare qualcosa, in questo caso un immobile, è un atto libero e volontario che qualsiasi cittadino può compiere in qualsiasi momento della propria vita. Una volta compiuto tale atto il donatore non può più chiedere indietro il bene donato, in nessun caso.
Questo porterebbe a pensare che non c’è modo per cui chi ha ricevuto il dono possa perderlo, ma le cose non stanno così. In determinati casi, infatti, i creditori del donatore possono rivalersi sul bene che è stato donato a terzi, pretendendo la sua vendita e l’utilizzo del ricavo per saldare i debiti del donatore.
Fortunatamente non è così semplice pignorare un bene donato: bisogna rispettare determinati parametri.
Quando una casa donata può essere pignorata?
Innanzitutto, se la donazione non è reale, ma simulata, il bene può essere pignorato immediatamente dai creditori di chi ha eseguito la donazione. La donazione simulata si verifica quando il donatore ha continuato a vivere all’interno della casa che ha donato, semplicemente intestandola a un’altra persona ma non perdendo alcun usufrutto su di essa. È palese che una donazione del genere serva solo a mettere il bene al riparo dai creditori, ma la legge naturalmente non lo consente.
Inoltre una casa ricevuta in donazione può essere pignorata solo se i debiti del donatore risalgono a prima della donazione. In quel caso potrà operare un’esecuzione forzata. Qualora il debitore abbia contratto i suoi debiti dopo aver donato la casa, i suoi creditori non hanno alcun diritto di pretendere la vendita della casa donata.
Anche sei debiti sono stati contratti prima della donazione della casa ma trascorrono 12 mesi dalla donazione senza che i creditori si facciano vivi, allora il pignoramento non sarà più automatico. Se i creditori vogliono rivalersi sul bene dopo i 12 mesi dovranno intentare un’azione revocatoria, cioè una causa, contro il donante e il donatario. Anche in questo caso però la causa dovrà essere intentata al massimo entro 5 anni dalla donazione e dovrà riuscire a dimostrare che il debitore non possiede altri beni di valore superiore da poter pignorare.
A differenza dell’azione revocatoria di cui si è appena parlato, la dichiarazione di simulazione può essere eseguita in un momento qualsiasi dalla donazione, anche più di 5 anni dopo. Se si riuscirà a dimostrare che la donazione è stata eseguita solo per frodare la legge, allora la casa potrà essere espropriata e venduta.