Cosa succede se viene pignorata una casa cointestata? E come si vende? Tutto quello che c’è da sapere per tutelare i propri interessi.
Una casa cointestata è un immobile del quale la proprietà è condivisa da due o più persone le quali hanno diritti e doveri sull’immobile, definiti sulla base della quota di proprietà che posseggono.
Per diventare cointestatari di una casa si possono seguire due strade: l’acquisto congiunto, l’immobile viene acquistato da due o più persone che figurano come cointestatari nell’atto di compravendita; cointestazione successiva, avviene dopo l’acquisto dopo un atto notarile di donazione o compravendita.
In entrambi i casi, i comproprietari dovranno affrontare una serie di conseguenze nel corso degli anni successivi alla cointestazione, da tenere presenti soprattutto quando si vorrà vendere la casa oppure quando uno dei due comproprietari contrarrà dei debiti con un privato o con il fisco.
Pignoramento e vendita della casa cointestata: le norme
Una casa cointestata può essere pignorata, anche se ad aver contratto un debito che non è riuscito a saldare è uno solo dei proprietari. Il pignoramento è però una misura molto grave che può avvenire solo in determinati casi. Innanzitutto l’immobile non dev’essere prima casa: se lo fosse un privato non potrebbe pignorarlo e l’Agenzia delle Entrate, l’unico ente che ne avrebbe facoltà, dovrebbe affrontare un procedimento molto complesso.
In secondo luogo sia i debiti sia il valore dell’immobile devono essere superiori a 120.000 Euro e la casa dev’essere di lusso. Nel caso di una casa di medie dimensioni e di valore modesto è molto difficile che la si possa pignorare.
Se la casa è cointestata il giudice potrà decidere di dividere l’immobile in maniera da pignorare solo la parte del debitore. Se non è possibile farlo, la casa sarà venduta all’asta e il ricavato diviso tra i vari proprietari in parti uguali.
Ovviamente si può salvare la casa cointestata dall’asta vendendola prima che l’Agenzia delle Entrate blocchi l’uso dei beni da parte dei proprietari. Si tratterà comunque di una procedura complessa.
Se tutti i proprietari sono d’accordo alla vendita non ci sono problemi: si procede a vendere il bene e il ricavato si divide tra i proprietari. Se però l’accordo non c’è si dovrà liquidare la quota del proprietario che si oppone alla vendita, oppure accontentarsi di vendere a terzi solo la propria parte dell’immobile, operazione che potrebbe risultare piuttosto difficile. In alternativa, si potrà avviare un processo di divisione giudiziale che procederà o attraverso la concreta divisione del bene oppure attraverso una vendita all’asta e la successiva divisione del ricavato.