Vantaggi e svantaggi s’intrecciano e s’intersecano quando si parla di una casa cointestata. Come funziona e quali sono i rischi.
“Due cuori e una capanna”, uno dei detti maggiormente utilizzati nel secondo millennio, aforisma nobile, identificativo di una coppia, pronta a condividere il proprio amore ovunque, concedendosi reciprocamente l’esclusiva, anche a dispetto di insidie di ogni genere, prevalentemente economiche.
Ma nel terzo millennio quel detto romantico ha perso sempre più il suo nobile significato, basti pensare alle separazioni/divorzi sempre più frequenti, un’impennata incredibile rispetto al passato, per i più disparati motivi. Ma anche litigate tra amici o parenti.
Casa cointestata, vantaggi e svantaggi: quando il minimo comun denominatore è la fiducia
E se quei due cuori avessero deciso di cointestare quella capanna, che nel frattempo è diventata un po’ casa e un po’ attico, un po’ appartamento e un po’ villetta? Ecco quali sono i vantaggi e gli svantaggi, i rischi che si corrono e che è giusto sapere nel momento in cui si opta per una casa cointestata.
Innanzitutto il termine casa cointestata, si intende un immobile che è di proprietà di due o più soggetti. Che siano due coniugi o semplici persone che decidono di intestarsela entrambi, non fa nessuna differenza. Padre e figlio possono avere una casa cointestata, due fratelli, ma anche due semplici amici. Chiunque, senza dover essere per forza uniti da vincoli di parentela o di matrimonio.
Per poter cointestare un’abitazione ci sono due modalità. Con atto successivo se una delle due persone coinvolte subentra dopo l’acquisto (in questo caso serve un ulteriore accordo sotto forma di atto, vendita o donazione); oppure quando la comproprietà dell’immobile deriva da un atto precedente. In questo caso si è sempre risultati cointestatari del 50% di quanto acquisito dopo le nozze, tranne nelle eventualità indicate nell’articolo 179 del codice civile.
Tra i vantaggi della cointestazione di un immobile c’è senz’altro la divisione delle spese. Non si tratta solo dell’anticipo e delle rate del mutuo, ma di tutte le imposte e gli oneri notarili, oltre a tasse e costi di mantenimento che derivano dalla proprietà. Se la casa è cointestata, inoltre, in caso di morte di uno dei due soggetti non ci saranno da pagare le spese di successione.
Il che non è un piccolo particolare, se non fosse che come in tutte le cose, non mancano gli svantaggi. In caso di mutuo per l’acquisto, i cointestatari risultano entrambi responsabili nei confronti della banca in caso di inadempienza. Se c’è anche il minimo disaccordo nella gestione del bene, tutto diventa un problema, per non parlare del rischio di pignoramento, il giudice potrebbe decretare anche la vendita forzata all’asta della casa condivisa.
La parte non coinvolta verrebbe quindi privata dell’immobile per ricevere in restituzione la propria quota dopo la vendita. Vi sono poi dei problemi ereditari nel caso in cui uno dei due cointestatari venisse a mancare, la sua parte passerebbe agli eredi, in molti casi più di uno. Come si risolvono questi problemi? Parola chiave: fiducia. Se non c’è, inutile cointestare qualcosa.