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Architettura

Cappotto termico, interno o esterno: quali sono le differenze e quale conviene di più

Il cappotto termico è uno di quegli interventi fondamentali per rendere la casa più efficiente energeticamente parlando, ma ne esistono due tipi.

Le nuove normative UE impongono che le case, sia singole che condominiali, diventino sempre più green e sostenibili. Tra i tanti lavori che si possono fare per aumentare la classe energetica c’è anche il cosiddetto cappotto termico.

Come si evince dal nome, il “cappotto” isola l’appartamento o immobile, e fa consumare meno energia in inverno e anche in estate. Ovviamente oltre ai consumi c’è il fattore comfort: una casa fresca d’estate e calda d’inverno è certamente più piacevole e sicura per la salute da abitare. Chi desidera effettuare il cappotto termico, però, può trovarsi di fronte a due possibilità, ovvero quello esterno e quello interno. Ognuna delle due soluzioni presenta dei pro e dei contro che è bene conoscere prima di decidere quali opere avviare.

Le differenze tra cappotto termico esterno e interno, e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di entrambi

Già dal nome dei due interventi si può comprendere che uno si effettua sui muri esterni dell’abitazione mentre l’altro va a intervenire all’interno.

Il cappotto interno e quello esterno presentano pro e contro (Designmag.it)

Il cappotto esterno è un tipo di lavoro che si può eseguire anche in autonomia, basta scegliere i materiali adatti. Ovviamente in questo caso si rivela ottimale se si parla di una piccola villetta unifamiliare, mentre per i condomini o le abitazioni di grandi dimensioni è meglio rivolgersi a una ditta.

Il tipo di copertura si crea con i giusti materiali, ovvero pannelli in sughero o polistirolo. Questi vanno posizionati con delle apposite colle, dal basso verso l’alto, e se rimangono degli interstizi si possono colmare con della schiuma poliuretanica. Una volta finito il cappotto, si dovrà realizzare una nuova copertura esterna per ripristinare l’estetica della casa.

L’isolamento esterno permette un ampio risparmio energetico, anche fino al 40%, e dunque i risultati si vedranno nell’immediato sulle bollette. Inoltre questo intervento protegge l’abitazione sia dal caldo che dal freddo e anche dai rumori.

Per quanto riguarda invece il cappotto termico interno, si tratta di una soluzione più idonea laddove non si voglia o non si possa eseguire un lavoro importante sui muri esterni. Pensiamo ad una realtà condominiale dove non tutti i condomini desiderano effettuare gli interventi ma anche al singolo appartamento/villetta, perché i costi sono inferiori rispetto al cappotto esterno.

Anche con questo tipo di lavori si risparmia in bolletta, anche fino al 30%, perché l’isolamento terrà l’abitazione fresca in estate e calda in inverno. Con il cappotto interno si va anche a risolvere eventuali problemi di eccessiva umidità e muffa, che come sappiamo è una minaccia alla salute. Per effettuare un cappotto termico interno esistono ancora dei bonus, come lo sconto sull’IRPEF del 65% per interventi di massimo 96 mila euro.

Un ulteriore vantaggio del cappotto interno è che si può eseguire in autonomia, con i pannelli isolanti da apporre sulle pareti. Si può scegliere di fare un lavoro in cartongesso, molto facile, e che permette poi di eseguire la finitura delle pareti come si preferisce.

Stefania Guerra

Appassionata di lettura e di scrittura creativa, autrice di un racconto e di un romanzo, opero nel copywriting e nel digital marketing dal 2018; collaboro con diversi siti di informazione e per una testata giornalistica.

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Stefania Guerra