Il cappotto termico è uno degli interventi che ha permesso di usufruire del Superbonus 110%. Si tratta di un intervento a risparmio ed efficientamento energetico.
Purtroppo, in alcuni casi può essere fonti di innumerevoli problematiche, di recente una sentenza del Tar del Lazio, ha predisposto la demolizione degli interventi.
Il cappotto termico è un intervento che permette l’isolamento termico migliorando l’efficienza energetica degli edifici. Un intervento importante e costoso, ma anche molto complesso. Analizziamo nel dettaglio cosa si rischia se la procedura non è corretta.
Esistono due tipi di cappotto: termico e termico a parete ventilata. Il cappotto termico è costituito da pannelli isolanti che sono installati sulle pareti dell’edificio, è molto consigliato per ridurre i consumi energetici, ma a volte può riservare delle brutte sorprese. Come un proprietario che è stato condannato a demolire gli interventi che aveva realizzato nel suo villino.
Cappotto termico e demolizione edificio: cosa dice la sentenza del Tar
La sentenza del Tar del Lazio, n. 17984/2024, fa riflettere sul rilievo dei vincoli territoriali e delle norme da rispettare a livello ambientale e paesaggistico. Il caso riguarda un proprietario di un villino che aveva rivestito le facciate dell’immobile con pietra locale. Prima della ristrutturazione, l’immobile era intonacato.
Inoltre, secondo il Comune, il proprietario con quell’intervento, aveva modificato in modo arbitrario le distanze tra i confini, oltre alla lunghezza dei prospetti non autorizzata, causata dalla pietra sulla facciata.
La verifica dell’ente locale ha rilevato il mutamento della destinazione d’uso dei vani del piano interrato. Inoltre, nel vano cantina c’era mobilio e un piano cottura, inseriti senza autorizzazione. Pertanto, il verbale di verifica denuncia che l’installazione del cappotto termico aveva determinato un dimensionamento dell’immobile e dello stato dei luoghi.
I tecnici comunali hanno denunciato irregolarità e abusi, che hanno fatto scaturire violazioni a livello territoriali e normativo a livello paesaggistico e urbanistico. Da questa denuncia ne è scaturita l’ordinanza di demolizione sui manufatti abusivi.
Il proprietario ha presentato ricorso al Tar del Lazio che ha confermato la motivazione del Comune. Il giudice ha condannato il proprietario della villetta ad abbattere i manufatti realizzati abusivamente perché in contrasto con le norme vigenti.
Il caso rappresenta un avvertimento per coloro che devono ristrutturare un immobile. È fondamentale prima di svolgere i lavori di rivolgersi a professionisti per effettuare una verifica sulle norme territoriali e ambientali. La prima fase tecnica che valuta la fattibilità degli interventi considerando anche il territorio è indispensabile per non commettere abusi e, come nel caso esaminato, di dover ottemperare a sanzioni per demolizioni.