La manutenzione della canna fumaria sul tetto può causare problemi condominiali complessi: ecco come prevenirli e gestirli efficacemente
Sebbene l’autunno abbia fatto il suo esordio nelle ultime settimane, con piogge intense e durature, non sembra che le temperature siano cambiate più di tanto: in molte città, le ore diurne restano ancora abbastanza calde, rinfrescate solo da venti costanti. Il freddo però è alle porte, anche se apparentemente non sembra, e quindi è bene premunirci in modo da non farci trovare impreparati.
Ecco perché se possiedi una canna fumaria, sai perfettamente che questo è il periodo in cui è necessario provvedere alla sua manutenzione o pulizia, per evitare pericolosi danni alla salute una volta che tornerai ad utilizzare i riscaldamenti. Ecco cosa devi sapere nel caso in cui sia necessaria una manutenzione della tua canna fumaria, per evitare controversie legali.
Di seguito, le ultime novità della giurisprudenza del tribunale di Firenze: recentemente c’è stato processo civile nel capoluogo toscano proprio a causa di problemi condominiali relativi a una canna fumaria.
Cosa dice la giurisprudenza sulle controversie che coinvolgono i condomini aventi ad oggetto la canna fumaria? Le prime risposte possono ottenersi facilmente una volta verificato se quest’ultima sia un bene comune o sia di proprietà di alcuni soltanto. Negli edifici condominiali l’importo speso per la manutenzione – ordinaria o straordinaria che sia – si ripartiscono tra tutti i condomini, proporzionalmente ai millesimi di proprietà di ognuno. Nell’ipotesi diversa in cui la canna fumaria risulti di proprietà esclusiva di qualcuno, invece, sarà proprio quest’ultimo a dover provvedere alle spese di manutenzione. Se invece appartiene a più soggetti, i costi si ripartiranno tra tutti i relativi proprietari. Ma vediamo nel dettaglio cosa è accaduto a Firenze.
La sentenza n. 2757 del 9 settembre 2024 del tribunale di Firenze ha provveduto a consolidare i principi sopra riportati. Secondo il giudice, infatti, i beni appartengono a chi li utilizza quindi ove la canna fumaria sia collegata e utilizzabile soltanto dall’unità immobiliare di determinati soggetti – o di uno soltanto – saranno loro a dover pagare la manutenzione.
Questo recente orientamento giurisprudenziale non è per nulla lontano da quanto affermato dalla Corte Suprema di Cassazione nel 1991 con la sentenza n. 9231, ovvero che la canna fumaria anche se attraversa un muro condominiale, non è per forza un bene comune, potendo appartenere a un solo appartamento se è soltanto lì che è destinata a funzionare.