Cani in condominio, nuove regole per i padroni: si rischia una denuncia penale

Avere dei cani in condominio non sempre può garantire felicità. Alcuni risvolti possono essere poco o per nulla piacevoli e bisogna evitarli assolutamente.

Cani in condominio, a volte questa non è la situazione ideale. Ma l’amore per gli animali va oltre qualsiasi ostacolo, anche quando si tratta di non potere disporre dello spazio che vorresti avere. O di dovere salire e scendere le scale più volte al giorno per portare il tuo fidato amico a fare una passeggiata od i suoi bisogni.

La convivenza tra cani e noi però non è mai un problema. Ma in certi casi altri condomini potrebbero sollevare delle rimostranze. In particolare per quanto concerne la presenza dei quattrozampe negli spazi condivisi. Con l’aumento della popolazione di cani nelle aree urbane, molti condomini si sono trovati a dover affrontare problemi di convivenza, igiene e sicurezza.

Di conseguenza, sono state introdotte nuove regole che i proprietari di cani devono seguire per evitare sanzioni, tra cui la possibilità di una denuncia penale. I rumori, come i latrati, e le necessità fisiologiche del cane possono diventare fonte di conflitto tra vicini.

C’è poi da pulire le deiezioni dei  i padroni si prendano cura della pulizia degli spazi comuni, raccogliendo le deiezioni dei propri animali e assicurandosi che non ci siano odori sgradevoli. In molte situazioni, la mancanza di rispetto delle regole di comportamento può sfociare in liti tra condomini e, nei casi più gravi, in azioni legali.

Cosa dice la legge per i cani in condominio?

Le nuove normative si propongono di risolvere queste problematiche, stabilendo regole chiare per i proprietari di cani. E c’è adesso particolare risalto in merito alla importanza della responsabilità individuale. I padroni sono ora tenuti a garantire che i loro cani non disturbino la quiete del condominio, rispettando gli orari di riposo e le norme di comportamento.

Un cane che riposa in un ambiente domestico
Cosa dice la legge per i cani in condominio? (designmag.it)

Ad esempio, è vietato lasciare i cani liberi negli spazi comuni senza sorveglianza. Ed in molti condomini è richiesta la presenza di un guinzaglio – e magari anche della museruola – durante le passeggiate nelle aree condivise. In aggiunta a queste regole, i condomini hanno la facoltà di stabilire regolamenti interni che possano includere restrizioni sul numero di animali domestici per unità abitativa, o addirittura divieti totali per determinate razze considerate a rischio.

La legge italiana ha introdotto anche sanzioni severe per i trasgressori. In caso di violazione delle norme condominiali, i proprietari di cani possono affrontare multe amministrative. Ma non è tutto: in situazioni particolarmente gravi, come nel caso di aggressioni o incidenti causati da cani mal gestiti, il proprietario può essere soggetto a denunce penali.

Ciò implica che, se un cane dovesse provocare danni a persone o cose, il proprietario potrebbe essere ritenuto legalmente responsabile. Con conseguenze che vanno dalla multa a sanzioni più gravi. Vige quindi una responsabilità civile vera e propria.

Oltre a rispettare le regole del palazzo (per chi non lo fa ci sono multe e non solo), i padroni di cani in condominio hanno anche l’obbligo di garantire la sicurezza degli altri residenti. Dunque un cane deve essere ben addestrato e socializzato, in modo da ridurre il rischio di comportamenti aggressivi o di disturbo. Investire tempo e risorse in un buon addestramento può non solo migliorare la qualità della vita del cane, ma anche quella dei vicini.

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