Per risparmiare sul riscaldamento a gas in tanti optano per l’installazione di caminetti e stufe a pellet oppure a legna. Effettivamente queste sono delle valide soluzioni per servirsi di un riscaldamento alternativo al gas. Ma bisogna stare attenti perché in alcune regioni d’Italia sia i camini a legna che le stufe a legna o a pellet sono vietati e sono previste multe salate per chi non segue il divieto. Scopriamone di più.
I caminetti a legna o pellet sono ottime alternative al termosifone alimentato a gas per riscaldare la casa. Ma ci sono diverse regioni italiane in cui sono vietati i camini a legna e le stufe a legna o a pellet perché i fumi della combustione peggiorano la qualità dell’aria. Ovviamente fanno eccezione i biocamini a etanolo che non generano fumi e i camini finti.
Nel dettaglio, ecco l’elenco delle Regioni Italiane in cui è vietato l’uso di camini, caminetti e stufe a legna o a pellet.
Ancora più in dettaglio, in Veneto, Piemonte e in Lombardia è vietato l’uso di camini e stufe a pellet con classe energetica sotto le 3 stelle. I nuovi impianti devono avere almeno 4 stelle.
In Emilia Romagna non si possono usare impianti di vecchia generazione a 1 e 2 stelle per tutti i comuni che si trovano sotto i 300 metri di altitudine. E in Toscana
Inoltre, in Lombardia tutti gli impianti a pellet con potenza sotto i 35 kW devono bruciare materiale di classe A1. Fa eccezione la provincia di Brescia, dove i cittadini possono usare camini e stufe a legna con potenza sotto i 10 kW fino al 15 ottobre 2024.
Per quanto riguarda la Toscana, c’è l’obbligo di installazione di camini e stufe 4 stelle nelle nuove costruzioni o in abitazioni oggetto di ristrutturazione. Il divieto varia da Comune a Comune e dipende dai valori di inquinamento del PM10 ma sono escluse le case sopra ai 200 m di altitudine o quelle che hanno soltanto camino o stufa a pellet come fonte di riscaldamento.
Attenzione, dunque, ai caminetti e stufe vietati, ci sono multe per chi non rispetta tali divieti che vanno da 500 euro fino a 5000 euro.
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