Importantissime novità per quanto riguarda la pensione delle casalinghe. L’Inps ha apportato dei cambiamenti.
Quello della casalinga è forse uno dei lavori più faticosi al mondo. Anche perché non c’è orario: una casalinga, molto spesso, lavora da quando si sveglia al mattino fino a quando va a dormire la sera. Prendersi cura della casa e della famiglia, infatti, comporta un impegno senza limiti orari. Questo mestiere però non viene retribuito. Giusto o non giusto che sia, l’Italia non prevede retribuzione per le donne o gli uomini che si occupano della casa e della famiglia a tempo pieno.
Tuttavia, pur non essendoci uno stipendio, c’è una pensione: la pensione casalinghe. Istituita qualche anno fa, prevede il pagamento volontario dei contributi da parte del soggetto interessato. Si possono iniziare a versare i contributi già a partire dai 16 anni e fino a 65. Non esiste una soglia massima di versamento mentre esiste una soglia minima: per poter ricevere la pensione è necessario versare almeno 25,82 euro l’anno.
Pensione casalinghe: ecco cosa cambia
La pensione casalinghe, a dispetto del nome, si rivolge tanto alle donne quanto agli uomini che non svolgono alcun lavoro retribuito e si occupano della casa. L’Inps, recentemente, ha comunicato due importanti novità. Non tutti lo sanno ma possono accedere alla pensione casalinghe anche gli uomini. Per ricevere la pensione è necessario aver versato almeno 5 anni di contributi.
L’importo dipenderà, naturalmente, da quanto una persona ha versato. Si può accedere alla pensione casalinghe già a 57 anni ma solo se si è maturato un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’Assegno sociale maggiorato del 20%. Altrimenti, se non si raggiunge tale soglia, bisognerà attendere fino a 65 anni per ricevere la propria pensione.
Il versamento dei contributi è molto semplice e si può fare online accedendo sul portale dell’Inps con le proprie credenziali. L’istituto di previdenza sociale ha recentemente apportato due modifiche: ha eliminato due causali. Nello specifico sono state soppresse le seguenti due causali:
- PCAS: per i versamenti al fondo pensione casalinghe.
- PSCO: per i versamenti al fondo pensione casalinghe – aziende convenzionate.
Quindi massima attenzione nel momento in cui si fanno i versamenti per i contributi previdenziali perché il minimo errore potrebbe costare caro. La pensione casalinghe è un’ottima soluzione per chi vuole assicurarsi una rendita pur non avendo lavorato per un numero di anni sufficienti per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria.
Inoltre con la pensione casalinghe, se si raggiunge l’importo minimo richiesto, si può ricevere l’assegno previdenziale già a 57 anni, cioè ben dieci anni prima rispetto a quanto prevede la legge Fornero. Chi non potesse permettersi di pagare i contributi e non ne ha a sufficienza per la pensione ordinaria, può comunque beneficiare dell’Assegno sociale ma dovrà attendere fino a 67 anni per riceverlo.