Cambia la convocazione dell’assemblea condominiale: i nuovi sistemi che non piacciono ai condomini

Cambiano per legge le modalità di convocazione alle assemblee condominiali. Diciamo addio a SMS, WhatsApp e email.

Con una sentenza che risale al Giugno 2024, il Tribunale di Monza ha chiarito quali sono le modalità corrette e legali con cui è possibile convocare una assemblea di condominio. Secondo quanto stabilito dai giudici, l’amministratore di condominio è tenuto a seguire le disposizioni di legge, soprattutto per quanto riguarda le convocazioni dei condomini all’assemblea.

Bisognerà dire addio a SMS, messaggi WhatsApp ed email, per tornare invece a più tradizionali e vecchi metodi di convocazione.

Assemblea condominiale, la convocazione può avvenire solo attraverso queste modalità

Per quanto passano essere più pratiche, veloci e piacere di più tanto all’amministratore -che riesce a smaltire parte del lavoro più velocemente- sia ai condomini che hanno la certezza di ricevere la comunicazione in tempi brevi, gli SMS, i messaggi WhatsApp così come le email non sono ammesse dalla legge, almeno per quanto riguarda le convocazioni all’assemblea condominiale. Secondo quanto stabilito dalla legge, l’avviso può essere trasmesso solo tramite raccomandata, PEC, fax o consegna diretta a mano. Bisognerà, quindi, abbandonare le modalità di ultima generazione e tornare a quelli classici.

convocazione assemblea di condominio
Niente più email per la convocazione all’assemblea condominiale -designmag.it

Quindi, per quanto pratici i più recenti strumenti di comunicazione non sono considerati validi dal punto di vista legale. Un punto non da poco, perché se le disposizioni che regolano la validità e l’ufficialità di una convocazione in assemblea condominiale non sono rispettate, qualsiasi decisione presa nella stessa risulta nulla.

Lo ha dimostrato molto bene proprio la sentenza di Monza, dove i proprietario di due immobili ha contestato, chiedendone l’annullamento, le decisioni prese in un’assemblea condominiale datata 31 gennaio 2022. Il condomino ha quindi impugnato le delibere contestando proprio le modalità di comunicazione e convocazione dell’assemblea.

Il tribunale ha accolta l’istanza e gli ha dato ragione annullando tutte le delibere stabilite in assemblea -per mancata convocazione il condomino non era presenta all’assemblea, mancanza che comporta di per sé dei rischi-. Decisioni annullate e tutto da rifare, quindi, con il Tribunale che ha ribadito come il rispetto delle disposizioni di legge sia necessario per la stessa validità degli atti prodotti in assemblea.

L’onere della prova a carico dell’amministratore

Sempre con questa sentenza, il Giudice ha sottolineato come l’onere della prova per la corretta convocazione sia a carico dell’amministratore; in altre parole spetta a quest’ultimo dimostrare che la convocazione è stata regolarmente notificata ai condomini attraverso i canali ufficiali e legalmente riconosciuti. Solo in questo modo si può, di fatto, rendere valida un’assemblea condominiale con relative decisioni; un punto fondamentale da rispettare per evitare disguidi e contestazioni tra amministratore e condomini.

Gestione cookie