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Cambia casa senza spendere un euro: tutte le agevolazioni fiscali per ristrutturare il tuo nido d’amore

Una recente ricerca Istat da evidenziato problemi strutturali nel patrimonio immobiliare italiano. Il 72% degli edifici, infatti, ha più di 43 anni e il 68,5% delle abitazioni ha una classe energetica compresa tra la E la G cioè le più basse.

Chiaramente, questi dati evidenziano la necessità di immediati interventi da una parte per la messa in sicurezza degli immobili, dall’altra per la riduzione dei consumi, ormai insostenibili, delle bollette energetiche delle case.

Tutte le agevolazioni che puoi usare per ristrutturare casa

Ecco perché è fondamentale sapere dell’esistenza di alcuni Bonus previsti nell’ultima Legge di Bilancio per la ristrutturazione della casa. Secondo gli studi si potrebbero ridurre le bollette di una famiglia media italiana del 40% salendo di sole due classi energetiche, con un risparmio annuo di quasi 1.000 euro. Inoltre, questo porterebbe anche all’aumento del valore totale dell’immobile. Ma quali sono i bonus ancora attivi?

Partiamo dal Bonus Ristrutturazioni che, rispetto al passato, ha una percentuale di detrazioni diversa e un tetto massimo nuovo su cui va applicata. In questo Bonus rientrano i lavori di manutenzione straordinaria di restauro e di risanamento di qualsiasi categoria catastale. Sono possibili, dunque, lavori la realizzazione e il miglioramento dei servizi igienici, le scale di sicurezza, la sostituzione di infissi esterni ed interni, posa serramenti o persiane e la costruzione di scale e rampe. La detrazione prevista è del 50% spalmata su 10 anni per un tetto massimo detraibile pari al 96.000. Per le seconde case si scende invece al 36%.

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Passiamo poi al Bonus Barriere Architettoniche, che ha una detrazione del 75% e può essere applicata per eliminare tutti quegli ostacoli fisici fonte di disagio per la mobilità. Rientrano in questo contesto i lavori per le scale, gli ascensori, le rampe servoscale e le piattaforme elevatrici. Anche in questo caso la detrazione viene spalmata in 10 anni. Passiamo poi all’Ecobonus e al Sismabonus, i quali prevedono una detrazione del 50% solo per la prima casa, e che copre interventi edilizi volti alla riqualificazione energetica degli immobili già esistenti, costruiti nelle zone sismiche e ad alta pericolosità.

Infine il Superbonus, o meglio quello che ne rimane. Quest’anno l’incentivo riconosciuto è del 65% ma i requisiti sono molto stringenti. Sono previsti, infatti, solo per i condomini, edifici composti da due a quattro unità immobiliari e le onlus. Va ricordato che la detrazione può essere applicata soltanto ad alcuni tipi di interventi, per i quali alla data del 15 ottobre 2024 risulti presentata la Cila, ossia la comunicazione di inizio lavori.

Gli interventi ammessi al superbonus 2025 si dividono in due categorie: “trainanti” e “trainati”. Gli interventi “trainanti” sono i lavori come l’isolamento termico, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, oppure i lavori antisismici. Gli interventi “trainati”, invece, sono i lavori di efficientamento energetico rientranti nell’Ecobonus. Qualche esempio? L’installazione delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, installazione di impianti solari fotovoltaici, eliminazione delle barriere architettoniche.

Mattia Senese

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Mattia Senese