L’estate si avvicina sempre di più, perciò è bene sapere che alcuni modelli di zanzariere non rientrano nel bonus del 2024: ecco quali sono.
Siamo in pieno periodo primaverile, di conseguenza aumenta giorno dopo giorno la voglia di vivere una nuova estate all’insegna del relax e del divertimento. Anche se sono numerose le questioni di cui bisogna occuparsi per affrontare al meglio la stagione estiva.
La maggior parte della popolazione, come tutti gli anni, sarà costretta a restare nella propria abitazione a lungo prima di preparare le valigie e partire. Ragion per cui è imprescindibile attrezzarsi a dovere, poiché l’estate può generare delle problematiche tutt’altro che indifferenti.
Bonus zanzariere 2024, come ottenere la detrazione: ecco i requisiti
Uno dei fastidi più comuni è senza dubbio quello relativo alle zanzare, per giunta non semplice da combattere. Con il caldo aumenta il proliferare degli insetti in argomento e alcune specie sono molto pericolose, perché possono trasmettere varie malattie. A tal proposito, il Governo ha reso disponibile il bonus zanzariere per l’anno corrente.
Allo stesso tempo è bene sapere che non tutti i modelli permettono di ottenere una detrazione fiscale (IRPEF o IRES) del 50% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione delle zanzariere. I sistemi installati, infatti, devono rispettare determinati requisiti, nonché garantire un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile. Inoltre, il limite massimo di spesa per unità immobiliare è pari a 60mila euro.
È possibile rientrare negli interventi agevolabili con l’Ecobonus o il Superbonus, entrambi legati all’efficientamento energetico. Dunque è impossibile comprendere ogni tipo di zanzariera nel discorso inerente alla detrazione fiscale. Le tipologie ammesse sono quelle con schermatura solare e con un indice GTOT inferiore a 0,35%.
L’indice GTOT consiste nel parametro con cui si determina la capacità di schermare la luce del sole in combinazione con il vetro. E non è tutto, perché le zanzariere devono essere contraddistinte dal marchio CE, in più non possono essere smontabili. Vanno, quindi, fissate ed è necessario che siano regolabili. È richiesto anche che proteggano una superficie vetrata come una finestra o una portafinestra.
L’eventuale detrazione, che si ottiene rispettando i requisiti sopra descritti, sarà ripartita in 10 quote annuali. Il limite imposto di 60mila euro comprende pure rimozione, smaltimento di vecchi dispositivi, altre opere accessorie e il costo del professionista incaricato per la comunicazione Enea. Quest’ultima è l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Proprio all’Enea bisogna inviare una comunicazione entro 90 giorni dal collaudo dei lavori, che deve contenere una scheda descrittiva dell’intervento. In conclusione, occorre che i pagamenti riguardanti le spese per cui si chiede la detrazione siano tracciabili. E sul documento che attesta la transazione non devono mancare il codice fiscale del contribuente o la partita Iva del soggetto beneficiario, gli estremi della fattura e la causale di pagamento. Meglio giocare d’anticipo per farsi trovare pronti.