Siamo alla fine dell’anno ed è il momento di pagare l’ultima rata della TARI, ma ci sono ancora diverse agevolazioni e bonus da sfruttare.
La TARI, come sappiamo, è una tassa obbligatoria che ogni cittadino o azienda deve pagare per contribuire alle spese di gestione e smaltimento rifiuti urbani. Questa tassa è stata ideata nel 2014, accorpando in un unico onere tutte le precedenti tasse che esistevano nel comparto rifiuti e/o ambiente.
Il totale dell’importo da pagare è però variabile perché si compone di elementi decisi sia dal Comune di riferimento che dalla situazione economica e abitativa del soggetto pagante che dalle caratteristiche dell’immobile.
Anche le scadenze sui pagamenti possono variare da Comune a Comune, ma in linea generale la prima rata si deve pagare entro il mese di aprile, la seconda entro luglio e la terza entro il 31 dicembre.
Come funziona il Bonus TARI 2024 e quando è opportuno fare una verifica sul calcolo dell’importo da versare
Fortunatamente anche per il 2024 possiamo sfruttare il bonus TARI, pensato per aiutare le famiglie con disagio economico.
Proprio come il bonus luce e gas, anche quello della TARI viene effettuato in automatico e dunque non c’è da fare richiesta: si traduce in uno sconto diretto sul totale da versare. Lo sconto viene concesso a chi rientra in determinati requisiti, ovvero:
- nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro;
- famiglie numerose con un ISEE non superiore a 20.000 euro;
- beneficiari del reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.
Anche riguardo agli sconti, però, ci sono diverse procedure adottate da ogni Comune; infatti le Amministrazioni hanno l’obbligo di effettuare alcune riduzioni mentre per altre tipologie la procedura è facoltativa e dunque non è detto che spetti a tutti.
La TARI viene infatti ridotta obbligatoriamente quando il servizio di raccolta rifiuti non viene erogato in modo regolare, con gravi danni a carico dei cittadini, ma anche se sussistono “situazioni riconosciute dalle autorità sanitarie di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente”.
Alcuni sconti e riduzioni che rientrano tra i facoltativi sono invece applicate appunto a seconda del Comune. Potrebbe trattarsi il caso di un immobile abitato da una sola persona, oppure quando siamo di fronte a un secondo immobile usato solo per le vacanze/saltuariamente, o ancora se l’immobile è di proprietà di chi risiede per più di 6 mesi all’anno all’estero.
Attenzione anche agli errori di calcolo che possono essere presenti sulla cartella; spesso è la voce “Iva” che presenta irregolarità; chi la confuta può chiedere il rimborso presso il proprio Comune.