Bonus ristrutturazioni: adesso anche il convivente ne ha diritto. Ecco requisiti ed agevolazioni

L’estensione del Bonus ai conviventi è un passo significativo verso l’armonizzazione dei diritti tra coniugi e coppie di fatto.

Il Bonus Ristrutturazioni rappresenta una delle principali agevolazioni fiscali per chi desidera eseguire interventi di ristrutturazione sul proprio immobile. Negli ultimi anni, la normativa italiana ha ampliato la platea dei beneficiari, introducendo importanti novità che riguardano non solo i proprietari degli immobili, ma anche altre categorie di soggetti, come i locatari, i comodatari e persino i futuri acquirenti di un immobile.

Questa evoluzione normativa si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso il riconoscimento di diritti e tutele anche per chi non rientra nella tradizionale definizione di famiglia fondata sul matrimonio. In questo quadro, assume particolare rilievo una recente modifica che estende l’accesso al Bonus Ristrutturazioni anche ai conviventi, a determinate condizioni.

Importanti novità sul Bonus Ristrutturazioni: chi ne ha diritto e come accedervi

Il Bonus Ristrutturazioni è un’agevolazione fiscale che consente di recuperare il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione è suddivisa in dieci rate annuali di pari importo ed è disponibile fino al 31 dicembre 2024.

come accedere al bonus ristrutturazioni
Il Bonus Ristrutturazioni 2024 è esteso anche ai conviventi, se soddisfano specifici requisiti – designmag.it

Secondo le ultime disposizioni, anche i conviventi di fatto possono beneficiare di queste agevolazioni, a patto che soddisfino specifici requisiti. La normativa, infatti, ha aperto la possibilità di accedere al Bonus Ristrutturazioni non solo ai proprietari degli immobili, ma anche a chi vi convive stabilmente, pur non essendo legato da un vincolo matrimoniale.

Per usufruire del bonus, è necessario che la convivenza sia stabile e riconosciuta ufficialmente, come previsto dalla Legge Cirinnà (L. 76/2016). La coppia deve essere identificata come “famiglia anagrafica” secondo il D.P.R. n. 223/1989, il quale definisce tale status come un gruppo di individui legati da vincoli affettivi e coabitanti nello stesso Comune. Questo stato deve essere comprovato attraverso dati anagrafici o autocertificazione, e deve essere verificato sia al momento dell’avvio dei lavori, sia durante il periodo in cui vengono sostenute le spese detraibili.

Il convivente può accedere al Bonus Ristrutturazioni anche se i lavori vengono eseguiti in un immobile diverso da quello in cui risiede abitualmente la coppia. È fondamentale, in questo caso, che le spese siano documentate con bonifici bancari o postali parlanti, nei quali devono essere riportati la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA o il codice fiscale del destinatario del pagamento.

Grazie alle nuove norme, oltre ai conviventi, anche altre categorie di soggetti possono beneficiare del Bonus Ristrutturazioni. Tra questi vi sono i proprietari o nudi proprietari, i titolari di diritti reali come l’usufrutto, l’uso, l’abitazione e la superficie, i comodatari, i locatari, i soci di cooperative, e gli imprenditori individuali per immobili non strumentali.

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