I dettagli del Bonus prima casa sono utili per quantificare il risparmio volendo comprare un immobile nel 2025.
Notai e associazioni dei consumatori hanno realizzato la diciannovesima guida per fornire le istruzioni ai cittadini che intendono approfittare delle agevolazioni legate all’acquisto di una prima casa. Un vademecum che spiega il Bonus in ogni dettaglio, dall’aliquota alla tempistica di vendita della casa.
Comprare casa è il sogno di tante persone che piuttosto che spendere soldi per un affitto preferiscono sottoscrivere un mutuo per avere un immobile di proprietà. Gli italiani sono fortemente attaccati all’idea dell’abitazione di proprietà e non l’abbandonano facilmente. Solo un “no” della banca alla concessione del grosso finanziamento potrebbe frenare i propri sogni.
Negli anni passati gli istituti di credito hanno dovuto negare il mutuo a tanti cittadini a causa degli elevati tassi di interesse che rendevano la rata mensile insostenibile. Ora l’inflazione è scesa e anche i tassi stanno calando consentendo a tante coppie di realizzare finalmente il sogno di comprare casa. Per aiutare i cittadini il Bonus prima casa è stato confermato dalla Legge di Bilancio 2025.
Come funzionerà il Bonus prima casa nel 2025
La guida di Notariato e Consumatori può essere consultata liberamente da tutti i cittadini e scaricata. Con una serie di domande e risposte permette di sciogliere molti dubbi sulle agevolazioni fiscali per la prima casa. Il testo si trova sul sito del Notariato e delle Associazioni dei Consumatori e ha come titolo “Agevolazioni fiscali prima casa – Istruzioni per l’uso”.
Leggendo la guida sarà semplice comprendere chi può avvalersi degli aiuti, quando si perde l’agevolazione e come utilizzare il credito di imposta. Il vademecum spiega anche dopo quanti anni si potrà vendere la casa comprata usufruendo del Bonus senza incorrere in sanzioni. A grandi linee forniamo alcune delle indicazioni più importanti. Comprando l’immobile da privato si paga l’imposta di registro al 2% del valore catastale del bene e non al 9% con un minimo di mille euro.
L’imposta catastale e l’imposta ipotecaria si corrispondono nella misura fissa di 50 euro ciascuna. Il vademecum ricorda che sarà il notaio incaricato di stipulare l’atto ad occuparsi della liquidazione dei tributi. L’acquirente dovrà versare l’importo al professionista e quest’ultimo lo girerà all’Agenzia delle Entrate. Comprando casa direttamente dal costruttore, invece, l’acquirente dovrà pagare alla società venditrice l’IVA al 4% e non al 10% e al notaio la somma di 200 euro per le imposte di registro, catastale e ipotecaria. La somma sarà poi inoltrata all’AdE.