Il sogno della casa propria è un traguardo importante per molti italiani, e il bonus prima casa rappresenta una facilitazione non indifferente per chi si appresta a compiere questo grande passo.
Tuttavia, come ogni agevolazione fiscale, anche il bonus prima casa è circondato da una serie di requisiti che devono essere rispettati per non incorrere in pesanti sanzioni economiche. Ma cosa accade esattamente quando si verifica la decadenza da questo beneficio? E quali sono le situazioni che possono portare a tale scenario?
Cosa succede in caso di decadenza per chi ha usato il Bonus Prima Casa
Innanzitutto, è fondamentale comprendere in cosa consiste il bonus prima casa. Quest’ultimo offre condizioni vantaggiose sotto forma di sconti fiscali a chi acquista la propria abitazione principale. Le agevolazioni variano a seconda che l’immobile sia acquistato da una ditta o da un privato e includono riduzioni significative su IVA, imposta di registro, imposta catastale e ipotecaria.
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Per accedere a tali benefici è necessario soddisfare specifici criteri: l’acquirente non deve possedere altri immobili ad uso abitativo su cui ha già usufruito del bonus, non deve avere proprietà nello stesso Comune dell’immobile acquistato. Inoltre, deve trasferire la residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi dall’acquisto e, infine, l’immobile non deve rientrare nelle categorie considerate di lusso.
La decadenza delle agevolazioni può verificarsi in diverse circostanze: se viene fornita una dichiarazione non veritiera al momento dell’acquisto, e se non si trasferisce la residenza nei tempi stabiliti. E ancora: se si possiede un altro immobile nello stesso Comune senza averlo venduto entro due anni dall’acquisto del nuovo con beneficio prima casa; o se si vende l’immobile acquistato con le agevolazioni prima dei cinque anni dal rogito senza riacquistarne uno nuovo entro un anno.
Le conseguenze della decadenza sono tutt’altro che lievi. Al contribuente verranno richieste le imposte pienamente dovute (imposta di registro al 9%, imposta ipotecaria al 2%, imposta catastale all’1%), maggiorate del 30% come sanzione e degli interessi di mora. Questo può tradursi in una somma considerevole da dover restituire allo Stato, vanificando i benefici economici precedentemente ottenuti grazie alle agevolazioni.
La recente modifica introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 ha apportato alcune novità riguardanti i termini per la vendita dell’immobile precedentemente acquistato con le stesse agevolazioni, estendendo il periodo da uno a due anni. Questo cambiamento offre maggiore flessibilità ai contribuenti ma richiede comunque attenzione nel rispetto dei termini stabiliti.
È quindi essenziale per gli acquirenti essere consapevoli delle condizioni legate al bonus prima casa e agire con diligenza per mantenere i benefici ottenuti. La perdita delle agevolazioni può avere ripercussioni significative sul piano finanziario ed è pertanto cruciale informarsi adeguatamente e seguire attentamente tutte le disposizioni normative relative all’acquisto della propria abitazione principale sotto il regime fiscale favorevole previsto dal bonus prima casa.