Il bonus prima casa permette di godere di importanti agevolazioni, tuttavia i beneficiari rischiano di dover rinunciare a quest’ultimo. Ecco per quale motivo.
L’acquisto di un’abitazione è un traguardo a cui la maggior parte delle persone ambisce per avere una maggiore sicurezza. Questo, inoltre, rappresenta un investimento su cui in tantissimi puntato. Tuttavia, negli ultimi anni il mercato immobiliare ha conosciuto un progressivo calo delle compravendite, dovuto a diversi motivi. È per tale ragione che il bonus prima casa ha assunto sempre più importanza tra chi desidera acquistare la sua prima dimora.
L’aumento dei tassi di interesse, che rende maggiormente complicato poter accedere ad un mutuo, e le difficoltà riscontrate nel sostenere i costi necessari per via della diminuzione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione sono tra le cause principali dietro alla crisi che sta interessando il mercato residenziale in questi anni.
In tale ottica, il bonus prima casa rappresenta un aiuto a cui sempre più persone ricorrono per realizzare il sogno di comprare un’abitazione propria. Le agevolazioni si rivolgono, in particolare, ai giovani e alle famiglie che presentano un basso reddito. Tra queste spicca la riduzione dell’imposta di registro (per i privati) e dell’IVA (per le imprese), ma anche la detrazione degli interessi passivi dei mutui ipotecari dall’IRPEF per il 19% (con una spesa massima di 4mila euro).
I beneficiari del bonus prima casa inoltre possono godere dell’esenzione dalle imposte da bollo, dalle tasse ipotecarie e dai tributi catastali per quanto riguarda gli atti interessati da imposta di registro proporzionale e quelli richiesti per l’attuazione degli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari. Per poter usufruire delle agevolazioni, è fondamentale rispettare determinati requisiti.
I percettori per esempio non devono essere in possesso di altre abitazioni in Italia per cui hanno già beneficiato del bonus prima casa, ad eccezione che queste vengano vendute entro 12 mesi dall’acquisto. Nel caso in cui i requisiti dovessero venire meno, per coloro che percepiscono l’incentivo sarebbe preclusa la possibilità di continuare a godere di esso.
In particolare, un beneficiario che decide di vendere l’immobile comprato ricorrendo al bonus prima casa rischia di dover rinunciare alle agevolazioni qualora dovesse decidere di mettere in vendita l’abitazione prima che siano passati cinque anni dall’acquisto.
L’unica via per evitare che ciò accada è comprare, entro un anno, un altro immobile che dovrà essere adibito ad abitazione principale. Se il percettore dell’incentivo che intende vendere la sua dimora si limita ad acquistare solamente un diritto reale di godimento (che sia di abitazione o di usufrutto), vedrà decadere le agevolazioni relative al bonus prima casa.