È possibile conservare le agevolazioni del bonus prima casa anche quando l’immobile è statoricevuto in donazione o usufrutto? Scopriamolo.
In merito all’acquisto di immobili lo Stato ha previsto una serie di agevolazioni, di cui usufruire stanti determinati requisiti. Uno dei bonus più noti è quello per la prima casa, pensato per incentivare l’acquisto di immobili tra i giovani.
Questo bonus, infatti, è destinato agli under 36 con ISEE inferiore a 40mila euro e prevede una detrazione del 75% delle spese sostenute entro dei massimali stabiliti dalla legge. In particolare con questo bonus è possibile usufruire di tre consistenti sgravi fiscali.
Cioè l’esenzione dal pagamento di imposta di registro, ipotecaria e catastale. Il riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore e l’esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo.
A questo punto, dunque, potrebbe sorgere una domanda: cosa succede se, invece di vendere l’immobile a mio nome, lo trasferisco in donazione con usufrutto a un terzo soggetto, ad esempio un genitore? In altre parole: è possibile mantenere le agevolazioni del bonus prima casa se dono a qualcuno un immobile a mio nome?
Bonus prima casa: cosa posso fare se già possiedo un immobile ma voglio comunque usufruire delle agevolazioni?
Come è possibile intuire dal nome stesso del bonus, però, queste agevolazioni sono destinate al solo acquisto di una prima abitazione. Vale a dire che in caso di proprietà già presenti a nome del soggetto che intende usufruirne le agevolazioni del bonus prima casa si applicano solo rispettando un requisito fondamentale. La vendita del bene già posseduto entro un anno dall’uso del bonus.
La risposta a questa domanda è sì, ma bisogna rispettare alcuni limiti. Innanzitutto va specificato che donando l’usufrutto si resta comunque proprietari dell’immobile. Inoltre l’usufrutto scade nel momento in cui l’usufruttuario venga a mancare e, in tal caso, l’usufrutto torna direttamente al proprietario, rischiando di perdere il bonus prima casa.
Si può dunque ricorrere a una donazione, ad esempio trasferendo un bene a nome dei propri genitori, e poi usufruire delle agevolazioni del bonus prima casa. In caso di morte dei genitori, però, tale immobile verrebbe trasferito in eredità. E tornerebbe dunque di proprietà di chi ha usufruito del bonus prima casa.
A quel punto, dunque, per poter usufruire del bonus si renderebbe necessario vendere o trasferire ad altri il secondo immobile, ricadendo in una sorta di circolo vizioso. Ebbene, aggirare i vincoli del bonus prima casa non è semplice e spesso si rischia di cadere in trappola e dover versare le tasse dovute.
L’unico caso in cui non si rende necessario vendere l’immobile a proprio nome è quello in cui lo stesso diventi inadatto alle esigenze abitative del soggetto. Ad esempio nel caso in cui l’immobile venga colpito da un sisma o da una calamità. Oppure nel caso in cui il nucleo familiare si ampli e l’unità abitativa diventi troppo piccola per ospitare l’intera famiglia.