Bonus porte interne: gara delle famiglie per accaparrarsi soldi e porte nuove di zecca

Le famiglie hanno l’opportunità di richiedere il Bonus porte interne per risparmiare mentre rinnovano casa. Vediamo come funziona.

L’agevolazione che stiamo per presentare può essere richiesta solo ad alcune condizioni che restringono notevolmente la platea dei beneficiari. Rientrate tra di essi?

Qualsiasi lavoro di ristrutturazione o rinnovo della propria casa ha un costo oneroso. Eppure periodicamente è necessario rimodernare e svecchiare la casa per non farla scendere di valore. Tra gli interventi necessari e costosi la sostituzione degli infissi e la ristrutturazione del bagno. Quest’ultima ha un costo variabile tra i 5 mila e i 10 mila euro in base alla grandezza della stanza, alle rifiniture scelte e alla qualità dei sanitari. Una spesa ingente da affrontare che può essere ammortizzata con appositi Bonus.

Stesso discorso volendo cambiare le porte di casa. Il costo di una porta varia da 100 a 500 euro in media. La spesa finale dipenderà dal materiale e dalla tipologia di porta. Ad esempio una porta in PVC può costare dai 150 ai 600 euro, una in vetro da 250 a 800 euro. Come risparmiare ammortizzando la spesa?

Bonus porte interne, requisiti e importo

Il Bonus porte interne è una misura che si associa ad altre agevolazioni. Non è, infatti, un Bonus a sé ma per richiederlo occorre che si effettuino lavori rientranti nel Bonus ristrutturazione, nell’Ecobonus oppure nel Bonus Barriere Architettoniche. 

Bonus porte requisiti di accesso
I dettagli del Bonus per cambiare le porte – Desingmag.it

Le tre agevolazioni citate servono per riqualificare una casa dal punto di vista energetico. Un obiettivo che sarà sempre più importante a causa della Direttiva Case Green dell’UE.

Volendo sostituire le porte di casa, dunque, si potrà approfittare della detrazione del 50% su un tetto massimo di 96 mila euro a condizione che si effettuino modifiche della parte muraria oppure si richieda un allargamento della porta. La spesa si recupererà in dieci anni con la detrazione in dichiarazione dei redditi.

L’alternativa è l’Ecobonus volendo migliorare la classe energetica della casa e associarvi la sostituzione delle porte interne. La detrazione è del 50% e potrà essere richiesta, dunque, a condizione che si effettuino lavori per le spese di riqualificazione energetica avendo reale diritto sull’unità immobiliare. Il tetto massimo di spesa è 120 mila euro.

Infine il Bonus Barriere Architettoniche con detrazione del 75% da ripartire in cinque rate annuali di pari importo. Si possono sostituire infissi, pavimenti, porte interne ed esterne a condizione che migliorino la qualità della vita di una persona disabile (anche se non presente nel nucleo familiare). Le nuove porte, però, dovranno rispettare i requisiti del DM 236/1989.

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