La sostituzione della caldaia può dare accesso anche al Bonus Mobili: ecco quali sono i requisiti necessari e chi ne può usufruire.
L’acquisto di mobili e elettrodomestici comporta la necessità di stabilire un budget che non sempre è facilmente estraibile dai guadagni delle famiglie. Spesso infatti le retribuzioni sono sufficienti a garantire esclusivamente il pagamento di costi fissi (affitto, mutuo e bollette) e beni di prima necessità.
Ne consegue che la possibilità di accedere al bonus mobili e elettrodomestici stanziato dal governo è da non lasciarsi scappare. Non molti sanno che la sostituzione della caldaia di casa può consentire di accedere al bonus mobili e elettrodomestici e dunque di ottenere una cifra più consistente da spendere per rinnovare il proprio appartamento.
Bisogna in ogni caso precisare che questa possibilità è strettamente collegata al rispetto di determinate condizioni sancite dall’articolo 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) che stabilisce quali sono gli interventi di recupero edilizio che consentono l’accesso alla detrazione al 50%.
A complicare il tutto c’è il fatto che in genere la sostituzione della caldaia di casa viene ritenuta soggetta all’Ecobonus, regolamentato dall’articolo 1, comma 347 della legge n. 296/2006. In questo caso si fa riferimento alla sostituzione di impianti di climatizzazione con caldaia a condensazione e ad altre misure di efficientamento energetico. Qualora la sostituzione rientri nei parametri dell’Ecobonus non si potrà accedere al bonus mobili.
Quando la sostituzione della caldaia rientra nel bonus mobili
La condizione necessaria affinché la sostituzione della caldaia di casa, elemento fondamentale per il sistema di riscaldamento dell’immobile, permetta di accedere anche al bonus mobili è che venga considerata un’operazione di manutenzione straordinaria. Nel caso in cui, dunque, si facciano lavori di manutenzione ordinaria o di riparazione, il bonus mobili è precluso.
Lo stesso dicasi nel caso in cui la caldaia sostituita sia della stessa tipologia e della medesima classe energetica di quella che viene installata. Per essere considerata manutenzione straordinaria è dunque necessario che vengano effettuati lavori di modifica sostanziale dell’impianto di riscaldamento o che venga compiuto uno step talmente grande da modernizzare l’impianto.
Stando a quanto riferito dall’Agenzia delle Entrate, può essere considerata manutenzione straordinaria anche quella che riguarda la singola unità abitativa e che comporta una miglioria strutturale. La sostituzione di un caldaia con una nuova e più moderna rientra spesso nella categoria dei miglioramenti strutturali della singola unità abitativa immobiliare e dunque dà accesso anche al bonus mobili.
Tale principio è stato confermato all’interno della circolare sui bonus edilizi (Circolare n. 17/2023), nel quale viene precisato che la sostituzione della caldaia è da considerarsi manutenzione straordinaria nel caso in cui apporti una miglioria sostanziale dell’impianto di riscaldamento dell’immobile.