Bonus Mobili: allarme, ecco con che pretesto lo Stato non ti paga

Conoscere tutte le regole e seguirle attentamente è fondamentale per evitare di vedersi negata l’agevolazione.

Negli ultimi anni, il Bonus Mobili è stato una delle agevolazioni fiscali più utilizzate da chi ha deciso di ristrutturare casa. Questo incentivo permette di ottenere una detrazione del 50% sulle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, rendendo più conveniente la ristrutturazione e il rinnovo degli ambienti domestici.

L’iniziativa, attiva anche per il 2024, ha però delle regole precise che, se non seguite correttamente, possono impedire l’accesso al beneficio fiscale. Molti contribuenti, nonostante siano convinti di aver diritto alla detrazione, si trovano a dover fare i conti con l’esclusione dall’agevolazione per motivi spesso legati alla mancata osservanza di norme che possono sembrare secondarie ma che sono invece fondamentali.

Bonus Mobili: attenzione alle regole per non perdere l’agevolazione

Una delle principali cause di esclusione dal Bonus Mobili è legata alla modalità di pagamento. Per poter beneficiare della detrazione del 50%, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici deve essere pagato tramite bonifico bancario o postale, oppure con carta di credito o debito. L’Agenzia delle Entrate non riconosce la validità dei pagamenti effettuati in contanti, tramite assegni o altri mezzi di pagamento non tracciabili. Anche una semplice dimenticanza in fase di pagamento può dunque compromettere l’accesso al bonus.

problemi con il pagamento del bonus mobili
Errori nella documentazione o nel pagamento possono portare alla perdita del beneficio – designmag.it

Un altro errore comune che porta alla perdita dell’agevolazione riguarda la documentazione. La normativa richiede la conservazione di una serie di documenti comprovanti l’acquisto e il pagamento. In particolare, è necessario conservare la ricevuta del bonifico o la documentazione dell’addebito su conto corrente per i pagamenti con carta. Inoltre, è richiesta la fattura di acquisto che specifichi natura, qualità e quantità dei beni, insieme al codice fiscale dell’acquirente.

Nel caso in cui non sia disponibile la fattura, è possibile utilizzare lo scontrino “parlante”, ossia uno scontrino che riporti il codice fiscale dell’acquirente e tutte le informazioni relative ai beni acquistati. Se lo scontrino non riporta questi dettagli, l’acquisto non sarà valido ai fini della detrazione e il contribuente si vedrà negato il diritto al bonus.

Infine, un altro pretesto che lo Stato utilizza per non concedere il Bonus Mobili è la mancata connessione tra l’acquisto dei mobili e i lavori di ristrutturazione. Il bonus può essere richiesto solo se l’acquisto dei beni avviene all’interno di interventi edilizi agevolati, come quelli coperti dal Bonus Ristrutturazione, Sismabonus o Superbonus. Se l’acquisto viene fatto in assenza di questi interventi, l’agevolazione non sarà riconosciuta, anche se tutte le altre condizioni sono rispettate.

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