L’AdE specifica l’importanza del codice fiscale sullo scontrino relativo all’acquisto di un articolo ammesso al Bonus mobili.
Il passo successivo alla ristrutturazione di una casa è scegliere i nuovi mobili per arredare le stanze e rendere l’abitazione il perfetto nido in cui vivere. Per risparmiare sulla spesa c’è il Bonus mobili ma attenzione alle regole da rispettare.
Arredare casa può essere molto divertente ma anche dispendioso soprattutto se si devono acquistare tutti i mobili e gli elettrodomestici. Interviene in aiuto il Bonus mobili, una misura che fa parte dei Bonus casa ma che è richiedibile solo a fronte di una grande ristrutturazione. Una volta rinnovata casa con interventi ammessi al Bonus ristrutturazione (l’Ecobonus 65% non permette di usufruire dell’agevolazione) allora si potrà avere accesso anche al Bonus mobili e grandi elettrodomestici.
Questo permetterà di ottenere una detrazione del 50% sulla spesa di acquisto di letti, divani, tavoli, sedie, forni, lavatrice, armadi e così via. Il tetto massimo di spesa nel 2024 è di 5 mila euro. Significa che la detrazione massima sarà di 2.500 euro recuperabili tramite dichiarazione dei redditi. I mobili si potranno acquistare anche all’estero a condizione che si rispettino gli adempimenti previsti dalla normativa. Di quali regole parliamo?
Scontrini di pagamento e Bonus mobili, i dettagli da conoscere
Il Bonus mobili è disciplinato da una rigida normativa. Per quanto riguarda il pagamento dei mobili ed elettrodomestici ammessi alla misura ricordiamo che si può procedere con bonifico bancario o postale oppure con carte di credito o debito. Nel caso in cui per un acquisto effettuato con carta venga rilasciato uno scontrino che non riporta il codice fiscale dell’acquirente la detrazione sarà ammessa solo se all’interno è indicata la natura, la qualità e la quantità dei beni acquistati e se è riconducibile al contribuente titolare della carta di credito o debito sulla base della corrispondenza con i dati del pagamento ossia esercente, importo, data e ora.
L’Agenzia delle Entrate nella guida al Bonus mobili (ultimo aggiornamento datato 2023) sottolinea come non sia possibile pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento diversi da quelli citati. Scegliendo il bonifico non è necessario utilizzate quello predisposto da Banche e Poste per le spese di ristrutturazione edilizia. L’AdE ricorda anche che la detrazione è ammessa pure per l’acquisto dei beni a rate a condizione che la società erogante il finanziamento paghi il corrispettivo con le modalità indicate e che il contribuente conservi copia della ricevuta di pagamento. Come anno di sostenimento della spesa bisognerà considerare quello in cui la finanziaria ha effettuato il pagamento.