Ecco in cosa consiste il bonus impianti, che ti può far risparmiare molti soldi sull’installazione dell’antifurto di casa.
Oggi come oggi, alcune città italiane stanno vivendo un importante aumento della piccola criminalità con furti, rapine e aggressioni anche in pieno giorno ed anche nelle vie del centro. Un esempio è quello di Milano, capoluogo lombardo al centro di molte polemiche per via del crescente numero di fatti incresciosi ai danni soprattutto di giovani donne. Se in questo panorama temete per la vostra casa, ecco cosa potete fare.
Un modo molto utile per sentirsi più al sicuro e per proteggere efficacemente i propri beni è quello dell’installazione di un sistema di antifurto casalingo. Oggi come oggi ne esistono molte varietà, da quelli più semplici che suonano quando una finestra viene aperta a quelli più sofisticati, con rilevatore di calore o di movimento. Ecco però un bonus utile per sostenere questa spesa: non lasciartelo scappare.
Bonus impianti e sicurezza: usalo per il tuo antifurto
Anche nel 2024 sarà disponibile il cosiddetto Bonus Sicurezza, un’agevolazione dedicata a chi vuole rendere la propria casa più sicura e immune dai tentativi di furto. Consiste in una detrazione al 50% su una spesa massima di 96mila euro per l’installazione o il rifacimento di sistemi di allarme, saracinesche, porte blindate o citofoni.
Per ottenerlo si devono effettuare tali lavori entro il 31 dicembre 2024, data a partire dalla quale si riceveranno 10 quote annuali di pari importo in sede di detrazione IRPEF fino a una somma pari al 50% del costo dei lavori effettuati. Indispensabile, quindi, conservare tutta la documentazione e presentarla in sede di dichiarazione dei redditi, nonché pagare con metodi tracciabili e sicuri.
Possono beneficiare di questo Bonus Sicurezza i proprietari dell’abitazione, i titolari di un diritto reale di godimento o anche gli inquilini, nonché i soci di cooperative e i soci di società semplici, quindi anche gli imprenditori. Per ottenerlo è quindi indispensabile presentare il modello 730 o il modello Redditi PF inserendo il codice fiscale del beneficiario, la partita IVA della ditta che ha eseguito i lavori, la causale del versamento, numeri e importi delle fatture e l’importo totale del lavoro.