Si arricchiscono le iniziative per aiutare le donne e i giovani ad accedere ai mutui: bonus per l’acquisto della prima casa ma non solo.
Quando si parla di mutui si pensa subito all’immobile che sarà destinato a ospitare la residenza principale di un soggetto. In realtà, banche e istituti di credito offrono finanziamenti per tantissime altre finalità: si va dal consolidamento debiti ai contributi per ristrutturazioni o costruzioni, dal prestito per acquistare fondi rustici o avviare attività commerciali, imprenditoriali o artigianali.
In Italia, i giovani sono i principali beneficiari dei bonus dedicati ai mutui. Il bonus prima casa offre, per esempio, esenzioni su diverse tasse legate all’acquisto dell prima casa per gli under 36 e copre l’80% del valore totale della proprietà (fino a un massimo di 250.000 euro, rendendo di fatto più facile ottenere un mutuo). I giovani godono anche di tassi agevolati e garanzie statali nei finanziamenti, e molte banche prevedono mutui agevolati con garanzie CONSAP proprio per gli under 36.
Rispetto all’acquisto della prima casa, non ci sono programmi specifici solo per le donne, ma alcune banche potrebbero offrire condizioni favorevoli per le donne imprenditrici o lavoratrici autonome. Le cose cambiano quando il mutuo riguarda capitali per l’acquisto di fondi rustici, il miglioramento dei terreni coltivabili, la costruzione o la ristrutturazione di immobili agricoli o agrituristici.
Il Ministero dell’Agricoltura, tramite Il decreto del 23 febbraio 2024, ha per esempio introdotto nuovi incentivi per giovani e donne che si mettono in proprio. Si parla di contributi a fondo perduto e mutui a tasso zero dedicati all’auto-imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura.
Questi contributi a fondo perduto e questi mutui agevolati a tasso zero sono destinati (a giovani under 41 e donne) sotto forma di finanziamenti di progetti di sviluppo e di sostenibilità. Nello specifico, si parla di mutui a tasso zero, non superiori al 60% della spesa ammissibile, e di contributi a fondo perduto fino al 35%. E quali sono le spese ammissibili? Il decreto parla di studi di fattibilità, opere agronomiche e di miglioramento fondiario, acquisto di macchinari e attrezzature, acquisto di piante pluriennali e cose del genere.
I progetti finanziati devono prevedere un investimento massimo di un milione e mezzo di euro e devono puntare al raggiungimento di determinati obiettivi: sostenibilità dell’azienda agricola, miglioramento dell’ambiente naturale, efficienza energetica e promozione dell’energia sostenibile.
Per ottenere questi aiuti, i richiedenti devono soddisfare alcuni requisiti. Le loro aziende devono innanzitutto essere giovani, ovvero essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda ed essere amministrate da un giovane di età compresa tra i diciotto e i quarantuno anni o da una donna. I finanziamenti sono aperti anche a microimprese e PMI che subentrano nella conduzione di un’azienda agricola con almeno due anni di attività, con l’amministrazione o gestione dell’impresa esclusivamente da parte di giovani o donne.
Le domande dovranno essere inviate a ISMEA e devono contenere i dati dell’azienda, la descrizione e l’ubicazione del progetto, l’elenco delle spese ammissibili e l’importo del finanziamento necessario per la sua realizzazione.