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Normative

Bonus Casa, l’errore che può costarti tanti soldi: attenzione a questo dettaglio

Il Bonus Casa è un’importante agevolazione fiscale, confermato dal governo anche per il 2025, per chi vuole effettuare lavori di ristrutturazione sulla propria abitazione. Ma ci sono dei dettagli sui quali sembra esservi ancora qualche incertezza.

Sul tema del bonus casa 2025 emerge un’incertezza normativa che potrebbe ricadere sulle ristrutturazioni edilizie. Si tratterebbe, secondo gli esperti, della presenza di una serie ambiguità legate ai criteri di accesso alle percentuali di detrazione. Sul tema delle aliquote differenziate, il beneficio fiscale per le ristrutturazioni edilizie prevede due diverse percentuali di sconto:

  • 50% per i lavori effettuati sulla residenza principale;
  • 36% per gli interventi sulle seconde case.

Questa distinzione introduce un elemento di complessità: la definizione di “abitazione principale” per poter usufruire dello sconto maggiore. Secondo le norme, un immobile è considerato residenza principale se il proprietario vi stabilisce la propria residenza anagrafica. Tuttavia, i tempi necessari per soddisfare questo requisito non sono del tutto chiari. Ciò significa che il bonus casa 2025 prevede agevolazioni diverse a seconda che l’immobile sia la residenza principale o secondaria, ma la definizione di residenza principale necessita di ulteriori chiarimenti.

Il nodo interpretativo sulla residenza

Bonus casa 2025: il grande dubbio sulla residenza che può costare il 14% di detrazione. Confedilizia ha sollecitato un intervento dell’Agenzia delle Entrate, chiedendo chiarimenti sul tema ed un’interpretazione chiara e definitiva della disposizione fiscale, proponendo di adottare un criterio in cui era stato seguito un orientamento più favorevole ai contribuenti.

Il punto caldo è legato a coloro che acquistano un immobile e decidono di ristrutturarlo prima di trasferire ufficialmente la propria residenza: in questo caso la normativa attuale non chiarisce se, in questa situazione, il contribuente possa beneficiare della detrazione al 50% o solo del 36% previsto per le seconde case.

Il nodo interpretativo sulla residenza – designmag.it

Il risultato di questo dubbio si ripercuote automanticamente sulle decisioni di investire o meno su lavori di ristrutturazione, vista l’incertezza di poter rientrare nei previsti benefici fiscali. La riduzione degli interventi di ristrutturazione avrebbero un impatto negativo sull’andamento e lo sviluppo dei lavori di efficientamento energetico, e sul mercato del lavoro.

Al momento la speranza è che l’Agenzia delle Entrate possa confermare che l’aliquota del 50% è applicabile anche a chi trasferisce la residenza dopo l’avvio dei lavori, una prova importante per la stabilità normativa. Quindi, per qualsiasi novità resta collegato e vediamo che cosa succederà in un tempo anche molto breve. In questo modo eviterai problematiche ma soprattutto la possibile perdita di denaro che in un momento come questo non è assolutamente positivo.

Zarina Chiarenza

Romana, classe ’74. Laureata in lingue, certificata in CoachingbyValues. Mi piace scrivere e raccontare storie. Il mio più grande pregio: sono del segno della Vergine. Il mio più grande difetto: sono del segno della Vergine. Il mio motto: “Lascia sempre spazio per il dolce”.

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