Per ottenere il bonus casa i bonifici delle spese effettuate per gli interventi, devono avere una particolare dicitura. Cosa succede se si sbaglia?
Se si sbaglia la compilazione del bonifico “parlante”, che da diritto alla fruizione del bonus ristrutturazione e dell’Ecobonus, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito cosa fare per non perdere l’agevolazione.
Il Fisco ha esaminato il caso di un contribuente che aveva commesso un gravo errore sul bonifico, la risposta pubblicata sul sito dedicata all’Agenzia delle Entrate, può essere utile a tutti.
L’Agenzia delle Entrate ha più volte chiarito che nel caso si compila in modo errato il bonifico che da diritto alle agevolazioni, queste non si perdono, ma specifica anche la tipologia di errore.
In effetti, l’Agenzia delle Entrate, specifica che non si perde l’agevolazione nel caso di un mero errore nell’indicazione nella causale, del riferimento normativo per ottenere la detrazione che riguardano interventi di recupero del patrimonio edilizio, anziché l’agevolazione della legge numero 296/2006. Ma, precisa che devono essere presenti tutte gli altri requisiti e condizioni, che prevedono la detrazione del 65%, in mancanza il bonus casa si perde.
Da considerare anche che i bonus casa prevedono che le banche o Poste Italiane, applicano una ritenuta d’acconto (oggi è l’8%) a carico del beneficiario (l’impresa che esegue i lavori). Per beneficiare dei bonus il bonifico deve essere parlante e deve contenere le seguenti indicazioni:
La circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 17/E/2023 ha chiarito che se per errore nel bonifico non sono stati inseriti tutti i dati richiesti per la tracciabilità del beneficiario della detrazione ed del fornitore, e nel caso il bonifico non si possa ripetere nel modo giusto, il bonus casa si perde.
Il contribuente per non perdere l’agevolazione deve essere in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dall’impresa che ha eseguito i lavori. La dichiarazione deve attestare che i pagamenti a suo favore sono stati contabilizzati correttamente nella determinazione dei redditi di impresa.
Il contribuente deve esibire la documentazione al CAF o al professionista abilitato in sede di dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate può chiedere l’esibizione della documentazione al contribuente in sede di controllo.