Il Bonus ristrutturazione permette di avere una detrazione per i lavori in casa: ecco gli errori da evitare per non perdere l’agevolazione.
Ristrutturare la propria casa è un momento emozionante, ma può anche essere stressante e complesso, specialmente quando ci si trova a fronteggiare costi esorbitanti. Tra notaio, mutuo e altre spese legali, il soggetto si ritrova a spendere diverse migliaia di euro. Ma oggi c’è una novità in favore: un nuovo bonus per la casa.
Ma in nostro aiuto da oggi come dicevamo vi è il Bonus ristrutturazione. Questo incentivo fiscale offre un’opportunità preziosa per risparmiare metà della spesa, ma è fondamentale evitare alcuni errori comuni che potrebbero compromettere l’intera operazione. Ma scopriamo i 5 errori per evitare di perdere il tale Bonus.
Bonus casa: non commettere questi errori, potresti perderlo
Anche per il Bonus ristrutturazione è necessario effettuare il pagamento delle spese agevolate tramite bonifico parlante con causale specifica “ristrutturazione”.
Nel bonifico è fondamentale indicare: la causale del pagamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale viene effettuato il bonifico. Non è strettamente necessario inserire il numero della fattura.
È importante sottolineare che errori nel bonifico possono comportare la perdita dell’agevolazione. Nel caso in cui il contribuente utilizzi un bonifico ordinario anziché parlante, oppure compili quest’ultimo in modo scorretto, la soluzione è contemplata nella circolare n°43/E del 2016, secondo cui in questo caso è necessario richiedere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio dall’azienda che riceve l’accredito. Questa dichiarazione deve confermare di aver ricevuto le somme e di averle regolarmente contabilizzate nell’attività d’impresa.
Un’altra problematica insorge quando vi è la mancata presentazione delle fatture relative ai lavori di ristrutturazione edilizia. Se non si riescono a presentare le fatture entro i termini stabiliti, si perde completamente il diritto alla detrazione del 50%.
Inoltre è necessario che tutte le operazioni e gli interventi indicati nella richiesta di detrazione fiscale siano conformi alle normative urbanistiche ed edilizie specifiche del Comune di competenza.
In relazione all’importo dei lavori, l’Agenzia ricorda che per i lavori edili iniziati dal 28 maggio 2022, con un importo totale superiore a 70mila euro, oltre all’ottenimento del DURC di congruità, la detrazione spetta solamente se nell’atto di affidamento dei lavori è specificato che l’impresa applica ai propri dipendenti i contratti collettivi del settore. La mancanza del DURC comporta la revoca della detrazione.
La mancata indicazione del contratto del CCNL sulle fatture può essere sanata tramite una dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’impresa che confermi l’applicazione del contratto. Infine, è importante ricordare che a partire dal 1° gennaio di quest’anno, per i cantieri con lavori di importo superiore ai 516mila euro, è richiesta l’attestazione SOA da parte delle imprese ai fini delle detrazioni fiscali.
Fondamentale, inoltre, la comunicazione all’ASL. Ricorda che la normativa relativa alla detrazione per le ristrutturazioni richiede la conservazione di una copia della comunicazione all’ASL, ma solo nei casi in cui la legislazione sulla sicurezza lo imponga.
Se obbligatoria la comunicazione all’ASL e questa non viene inviata prima dell’avvio dei lavori, la detrazione decade. Purtroppo, una volta avviato il cantiere, non esistono modi per correggere questo errore, quindi è fondamentale prestare attenzione a questo adempimento.