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Bonus casa: attenzione, elenco dei lavori che restano al 50% e di quelli che scendono al 30%

Il nuovo bonus casa presenta diverse modifiche. Ci sono alcuni lavori che restano al 50% ed altri invece che scendono al 30%: le novità. 

Il recente emendamento al decreto Superbonus introduce cambiamenti significativi anche per il bonus ristrutturazione, una misura storicamente importante per incentivare gli interventi edilizi. Queste modifiche comportano una riduzione dei benefici fiscali per coloro che accedono a tale agevolazione, rendendo l’incentivo meno vantaggioso rispetto al passato.

L’emendamento apporta modifiche sostanziali al bonus ristrutturazione, comportando una riduzione dell’agevolazione fiscale disponibile. Questo cambiamento influenzerà direttamente le agevolazioni per gli interventi edilizi, rendendo meno favorevole l’accesso a tale bonus rispetto alle versioni precedenti. Ora è possibile scoprire tutti i cambiamenti in atto. 

Bonus Casa, quali lavori passano dal 50% al 30%: cosa dice il nuovo emendamento

Come abbiamo accennato in precedenza, recentemente l’emendamento al decreto Superbonus introduce modifiche rilevanti alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, riducendo significativamente il bonus ristrutturazione e influenzando i lavori in casa previsti per i prossimi anni. Scopriamo insieme le novità e come queste potrebbero impattare cittadini e operatori del settore edilizio.

Come cambia il bonus casa nei prossimi mesi – DesignMag.it

Questo ha deciso di ridurre la percentuale di detrazione fiscale per il bonus ristrutturazione al 30% per le spese sostenute tra il 2028 e il 2033. Questo cambiamento segna una netta riduzione rispetto all’attuale aliquota del 50%, rendendo meno vantaggiosa l’agevolazione rispetto al passato. Il bonus ristrutturazione è stato introdotto inizialmente come una detrazione IRPEF del 36% su un limite di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare. Allo stesso tempo per le spese effettuate tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024, l’aliquota è aumentata al 50%. 

La riduzione del bonus ristrutturazione al 30% riflette la necessità del governo di contenere le spese pubbliche, soprattutto considerando l’impatto finanziario del Superbonus e delle detrazioni correlate. Il periodo dal 2028 al 2033 è visto come particolarmente critico, e il governo mira a limitare il peso fiscale delle agevolazioni per prepararsi a gestire meglio le future spese pubbliche.

Tali modifiche però hanno suscitato tensioni all’interno della maggioranza di governo, con figure come Antonio Tajani di Forza Italia che hanno espresso critiche verso le decisioni del ministero dell’Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti. Questo contrasto evidenzia le difficoltà nell’equilibrare la necessità di contenere i costi pubblici con l’esigenza di mantenere incentivi attrattivi per i cittadini. Con le nuove disposizioni in vigore, quindi, i cittadini e gli operatori del settore edilizio dovranno adattarsi ai cambiamenti normativi.

In questo contesto è fondamentale rimanere aggiornati sulle normative e valutare con attenzione i costi e i benefici delle ristrutturazioni. La nuova politica del governo punta a una progressiva riduzione degli incentivi fiscali, e i cittadini dovranno essere preparati a operare con un quadro di benefici più limitato.

Loris Porciello

Classe '97, copywriter e giornalista attivo dal 2014. Iscritto all'ODG dal 2022, mi occupo di articoli di lifestyle, gossip, sport, tecnologia, economia e tanto altro. Appassionato di musica, calcio e pallacanestro, nel tempo libero coltivo una forte passione per la scrittura e la lettura.

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