Bonus casa: allarme per la sentenza n. 187/2024, cambia quel che si intende per “ultimato”

Se state prendendo casa e avete intenzione di sfruttare il bonus dedicato, attenzione a questo dettaglio: solo così è ultimato

In tema bonus, c’è un’agevolazione che più di tutte fa gola agli italiani ed è quella riferita alla casa. Sono infatti tantissimi i giovani, da soli o in coppia, che sognano un nido dove iniziare a costruire il proprio futuro: al momento, però, la situazione economica in cui molti di loro versano gli impedisce di sognare in grande.

Il bonus casa, invece, consente di ottenere dei buoni vantaggi soprattutto su alcune imposte da versare nelle diverse fasi dell’acquisto ed è finalizzato in modo specifico ai giovani, così da sostenerli in questo grande passo della loro vita. A tal proposito, è possibile anche chiederli più di una volta: ecco come si deve fare.

Di recente, però, la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Campobasso si è pronunciata su un tema controverso in merito al bonus casa ed è quello relativo al momento in cui un immobile acquistato in fase di costruzione può ritenersi ultimato, concluso: questo dettaglio, infatti, è fondamentale ai fini della riduzione dell’imposta di registro.

Quando un immobile è ultimato? La sentenza

La sentenza che dipana questa questione è stata depositata il 15 maggio di quest’anno ed è la numero 187. Secondo la legge, le agevolazioni sulla prima casa (nelle categorie catastali dalla A/2 alla A/7) si possono applicare anche su fabbricati in corso di costruzione o, all’atto della compravendita, allo stato rustico. Il legislatore, quindi, non ha espresso un termine entro cui concludere i lavori di costruzione: la Corte di legittimità, quindi, ha specificato che l’immobile dev’essere completato entro tre anni dall’atto di acquisto.

Novità sul bonus casa
Novità sul bonus casa: c’entra l’ultimato (designmag.it)

Il dubbio, quindi, si è spostato proprio sul tema della conclusione: quand’è che una casa si definisce conclusa, dal punto di vista della costruzione? Secondo i giudici, la cosa fondamentale è che l’immobile venga collaudato entro i tre anni dall’acquisto, così che entro il medesimo lasso di tempo si attivi la fornitura elettrica e si svolgano alcuni lavori extra come, ad esempio, la tettoia fotovoltaica.

I giudici della CGT di primo grado di Campobasso, quindi, a livello di carte per determinare ultimato un immobile non ritengono fondamentali i collaudi generali, bensì pensano che sia sufficiente il collaudo statico. Non importa, quindi, che alcuni adempimenti amministrativi riferiti all’immobile vengano perfezionati oltre i tre anni dall’acquisto, fatto che comunque può risultare passibile di sanzione amministrativa per il ritardo ma che non può in alcun modo ostacolare la ricezione del bonus.

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