La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato il Bonus barriere architettoniche permettendo ai cittadini un interessante risparmio.
Tra i Bonus edili confermati c’è il Bonus barriere architettoniche. Le regole sono più stringenti ma l’occasione di risparmio rimane. Vediamo chi può accedere alla misura e quali sono le condizioni da soddisfare.
La ristrutturazione della casa richiede un impegno economico rilevante soprattutto quando gli interventi da effettuare sono numerosi. Le famiglie hanno difficoltà a mettere in atto tutti i lavori che servirebbero per aumentare la classe energetica dell’abitazione – come richiesto dalla Direttiva Case Green – o per far fronte alle proprie necessità. Eppure alle volte bisogna trovare il modo di procedere perché gli interventi sono indispensabili per poter vivere comodamente in casa propria.
Parliamo specialmente delle situazioni in cui un membro della famiglia ha un’invalidità che obbliga a sistemare determinati punti dell’abitazione. Si potrebbe aver bisogno, ad esempio, di eliminare uno scalino o di allargare una porta o sostituire la doccia con una vasca con sportello. Interventi che costano cifre importanti. Parte della spesa si può recuperare con il Bonus barriere architettoniche confermato per tutto il 2025 con aliquota del 75%.
Le caratteristiche del Bonus barriere architettoniche
Il Bonus barriere architettoniche prevede una detrazione del 75% per interventi di rimozione delle barriere architettoniche in casa e nell’edificio di residenza. Le spese ammesse sono quelle relative a lavori su scale, rampe, servoscala, ascensori e piattaforme elevatrici. Già nel 2024 sono state escluse le spese per infissi, pavimenti, servizi igienici e automazione degli impianti. La detrazione del 75% è stata confermata fino al 31 dicembre 2025 e prevede un rimborso in cinque quote annuali di pari importo.
I tetti massimi di spesa sono
- 30 mila euro moltiplicati il numero delle unità immobiliari in condomini con più di otto unità,
- 40 mila euro per il numero delle unità immobiliari in condomini da due a otto unità immobiliari,
- 50 mila euro per gli edifici unifamiliari o le unità immobiliari in edifici plurifamiliari indipendenti e con accesso autonomo dall’esterno.
Possono avere accesso alla misura le persone fisiche, i professionisti, gli esercenti, le società semplici, gli enti pubblici e privati, le associazioni tra professionisti e i soggetti con reddito d’impresa. Nei condomini serve una delibera assembleare con l’approvazione dei lavori da parte della maggioranza dei partecipanti all’assemblea (un terzo del valore millesimale dell’edificio). La normativa prevede la presentazione dell’attestato del tecnico abilitato per il rispetto dei requisiti. Infine, tutte le spese dovranno essere pagate con bonifico parlante per poter essere ammesse alla detrazione.