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Bollino Caldaia 2024, che differenza c’è tra quello blu e quello verde: come ottenerlo per evitare pesantissime multe

Per ottenere la certificazione obbligatoria degli impianti termici è necessario avere il bollino giusto: ecco tutti i dettagli

L’accensione dei riscaldamenti è sempre più vicina. L’estate quest’anno si è conclusa prematuramente e, soprattutto nel Nord Italia, sono già diverse settimane che le piogge e le basse temperature costringono i cittadini a rispolverare ombrelli, impermeabili e pantaloni lunghi. È quindi tempo di pensare all’accensione del riscaldamento, che deve avvenire secondo i tempi e le modalità previste dalla legge in base alla zona climatica in cui si vive.

Prima di procedere con l’accensione della caldaia, è necessario che questa sia perfettamente funzionante e che abbia il tanto agognato bollino blu, che certifica la sua efficienza energetica e la sicurezza dell’impianto. Ecco come lo si ottiene e in cosa si differenzia dal bollino verde.

Bollino blu e bollino verde: cosa sapere

Il bollino blu della caldaia non è altro che una certificazione obbligatoria che attesta che l’impianto termico funziona perfettamente e viene rilasciato dopo specifiche verifiche tecniche, che certificano la conformità dell’impianto, la sua efficienza energetica e le sue emissioni. I controlli sono periodici e devono essere svolti da un tecnico autorizzato: durante queste verifiche, l’esperto controllerà i fumi di scarico, l’efficienza del sistema e quindi proverà la sicurezza della caldaia. Il bollino blu è quindi obbligatorio per ogni caldaia presente nei luoghi di lavoro, negli ambienti industriali e nelle case private. A tal proposito, ecco chi deve pagare la revisione della caldaia tra inquilino e proprietario!

Bollino caldaia: la differenza tra quello blu e quello verde (designmag.it)

Il bollino verde, invece, è come quello blu uno strumento che certifica la sicurezza dell’impianto termico ma in questo caso riguarda solo i comuni con meno di 40mila abitanti. Questa certificazione è gestita dalla Provincia o dalla Regione e attesta che caldaia abbia un’elevata efficienza energetica e poche emissioni inquinanti. Il bollino blu, invece, riguarda i nuclei con più di 40mila abitanti ed è gestito dal Comune; inoltre, non attesta solo l’efficienza energetica ma anche la sicurezza dell’impianto, quindi è più completo.

Per ottenere il bollino blu si deve pagare tra i 30 e i 70 euro, ma i costi possono salire fino a 150 euro ed oltre, nel caso in cui il tecnico noti qualche riparazione o sostituzione da fare. Nel caso in cui la caldaia sia troppo vecchia, poi, fino a fine 2024 si può beneficiare del bonus caldaia 2024: per beneficiare di questo incentivo, però, è necessario possedere il bollino blu. Chi non l’ha rischia una multa fino a 500 euro.

Giulia Belotti

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Giulia Belotti