Bollette alte, code ai Caf per chiedere i rimborsi: ti spettano fino a 2mila euro

Come possiamo richiedere il rimborso per quanto riguarda l nostre bollette. Rimarrai senza parole

Il carovita continua a pesare sulle spalle degli italiani, che ogni giorno si trovano a far fronte ad innumerevoli spese. Nonostante l’impegno a risparmiare risorse energetiche, l’uso quotidiano di elettrodomestici e acqua costringono a fare i conti con elevati consumi in bolletta.

Nel corso dell’anno le cifre spese per saldare le utenze domestiche possono essere anche molto alte e si uniscono agli abituali pagamenti dovuti per mezzi di trasporto, affitti, mutui e generi di prima necessità. Incombenze difficili da assolvere anche nel caso di contratti di lavoro da dipendenti.

In questo contesto si inserisce un’interessante opportunità di ottenere importanti contributi economici, che possono variare dai 1.000 ai 2.000 euro. Si parla in questo caso di rimborsi per le utenze destinati ai lavoratori dipendenti ed ottenuti direttamente in busta paga. Un vantaggio che non va a pesare sul reddito imponibile, poiché rientra nei cosiddetti “fringe benefit”.

I datori di lavoro, secondo una decisione del tutto personale, possono utilizzare questo strumento per fornire un loro aiuto concreto ai lavoratori. Grazie a questa tipologia di benefici possono contribuire economicamente alle spese per le bollette modulando in modo differente il rimborso nel caso di dipendenti senza figli a carico e dipendenti con figli a carico.

A chi spetta il rimborso bollette e come fare domanda

I fringe benefit sono delle interessanti opportunità per i datori di lavoro, che possono aumentare il grado di soddisfazione dei propri dipendenti aiutandoli nelle spese domestiche. Proprio come nel caso degli interessi sul mutuo o dell’affitto, questi possono fornire un contributo extra in busta paga per fronteggiare le spese relative alle bollette di luce, gas e acqua.

stretta di mano
A chi spetta il rimborso bollette e come fare domanda – designmag.it

L’importo non può superare determinati limiti imposti per legge nel 2025: 1.000 euro massimo per i lavoratori senza figli a carico e 2.000 euro massimo per i lavoratori che hanno figli a carico. Entro queste cifre infatti, i rimborsi rimangono esentasse. Il contributo può essere richiesto nel caso in cui le spese siano state effettivamente sostenute dal dipendente o dai suoi familiari ed è valido anche nel caso di utenze condominiali o di casa in affitto.

Se le bollette sono intestate al proprietario o al condominio, è essenziale che la quota sia stata pagata dal lavoratore. Il rimborso per le bollette è un fringe benefit totalmente volontario, pertanto a completa discrezione del datore di lavoro. Non è possibile dunque in nessun caso pretendere tale beneficio, che verrà erogato solo da chi vorrà farlo.

In quel caso, il dovere del lavoratore sarà presentare le dovute documentazioni che attestano gli avvenuti pagamenti, o la dichiarazione sostitutiva con i dettagli di fattura, tipologia e importo delle utenze. Oltre questa, il dipendente è chiamato a fornire una seconda dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, in cui viene dichiarato che non è stato già sfruttato un rimborso per le stesse utenze.

Gestione cookie