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Sedute e tavolino Bent di Moroso sono realizzati con un foglio di alluminio ritagliato a laser e piegato lungo le linee punzonate formando un volume tridimensionale autoportante. Il processo di piegatura del metallo diventa così anche il tema formale del progetto firmato da Christophe de la Fontaine e Stefan Diez. Così, da una superficie piana nasce un volume tridimensionale che però mantiene il riferimento al foglio piano. La collezione è verniciata con i colori bianco, arancio, giallo, rosso e antracite della scala Ral.
La verniciatura di queste sedute avviene a polvere, con la tecnica di powdercoating e i sottopiedi sono in gomma neoprenica autoadesiva.
Diez è apprezzato per progettare arredi in cui il rapporto tra forma e funzione è diretto, facendosi portavoce di un estetica che nasce direttamente della tecnica e della lavorazione dei materiali utilizzati.
La ricerca del segno, inscindibile dalla tecnica produttiva, ha portato i giovani designer a collaborare con Tobias Rehberger, vincitore del Leone d’Oro alla 53ª Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. L’intervento dell’artista è stato promosso dalla Galleria Illy Caffè al centro commerciale KaDeWe di Berlino nel 2010.
Christophe de la Fontaine, insieme a Stefan Diez, fu vincitore del premio Report award 2002 per il più promettente giovane talento dei partecipanti al Salone Satellite di quell’anno e Diez è stato assistente di Konstantin Grcic. Da allora, collaborando con giovani colleghi, ha firmato per Rosenthal, Authentics, Elmar Flötotto, Schönbuch, Thonet, oltre che per Moroso mantenendo un punto fermo nella città di Monaco.