Un balcone coperto da un ponteggio per mesi ha dato vita a una sentenza che potrebbe fare scuola in materia di diritti dei proprietari immobiliari.
Il Tribunale di Avellino, con una decisione pubblicata il 15 maggio 2024, ha stabilito che l’impresa edile responsabile dell’installazione e del mancato smontaggio dell’impalcatura deve risarcire il proprietario dell’appartamento interessato.
La vicenda nasce da un contenzioso tra l’impresa edile e il condominio riguardante i lavori sulla facciata dell’edificio, che ha portato all’abbandono del ponteggio davanti al terrazzo di un condomino per circa sei anni.
La sentenza ribadisce la centralità del diritto di proprietà, sancito dalla Costituzione come uno dei cardini sui quali si fonda l’ordinamento giuridico italiano. Ogni limitazione o lesione a questo diritto deve essere attentamente valutata alla luce dei principi costituzionali, garantendo sempre il giusto equilibrio tra le esigenze della collettività e i diritti individuali. In questo caso specifico, la prolungata presenza del ponteggio senza giustificati motivi è stata interpretata come una violazione ingiusta del diritto di godimento pieno e libero della proprietà immobiliare.
Il disagio subito dal proprietario non si è tradotto solo in termini economici legati ai danneggiamenti materiali (limitati al pavimento del balcone), ma soprattutto nella perdita della piena fruibilità dello spazio esterno. Il tribunale ha riconosciuto un danno non patrimoniale significativo, quantificandolo in 1400 euro su un totale di 1700 euro di risarcimento. Questa somma riflette la privazione subita dal proprietario nell’impossibilità di godere appieno delle potenzialità offerte dal suo appartamento, considerando anche il valore che lo stesso balcone avrebbe potuto avere se affittato come area scoperta a deposito pertinenziale.
La decisione adottata dalla seconda sezione civile del Tribunale di Avellino pone dunque un importante precedente nel panorama giuridico italiano: oltre ai danneggiamenti fisici diretti causati da lavorazioni negligenti o incomplete (come nel caso dei danni al pavimento), viene riconosciuta la necessità di compensare anche le perdite immateriali legate alla qualità della vita e alla libertà personale degli individui nel godere delle loro proprietà senza ingombranti ostacoli.
Questa vicenda evidenzia quanto sia cruciale per gli operatori del settore edilizio agire sempre con diligenza e rispetto nei confronti dei diritti altrui. Allo stesso tempo, offre agli individui maggior consapevolezza sui loro diritti in qualità di proprietari immobiliari e sulle vie legalmente perseguibili per tutelarli efficacemente quando questi vengono compromessi.