Aumenti pazzeschi delle bollette luce da gennaio: cosa succede a chi ha il contratto bloccato per un anno?

Dal 2025 le bollette di luce e gas arriveranno ad aumenti anche del 18% per i cosiddetti clienti più fragili. I motivi sono da ricercare in più spiegazioni.

Ogni nuovo anno c’è sempre qualcosa che aumenta, il 2025 rappresenta ancora l’anno in cui a schizzare saranno i prezzi di luce e gas e, di conseguenza, segna l’impennata delle bollette pagate dai consumatori finali.

Un aumento dei prezzi che si registra, in linea generale, ormai dal 2019; un’azione speculativa sui mercati di vendita che ha poi trovate pane per i suoi denti nella diffusione della pandemia da Covid-19 prima e nelle tensioni geopolitiche internazionali poi, in particolare la guerra in Ucraina e i sempre più complicati rapporti dell’Occidente con la Russia fino a qualche tempo fa rifornitore unico di gas.

Ad essere colpiti non soltanto le utenze domestiche o commerciali, l’aumento delle materie prime in questo settore ha portato aumenti a valanga in tutti gli altri colpendo i trasporti e, quindi, anche il settore alimentare, manifatturiero, l’industria e l’elettronica. Dopo un periodo di relativa calma è ormai certo che l’anno che sta per iniziare porterà nuovi aumenti in questo settore e ad esserne colpiti saranno gli utenti più fragili.

Utenze domestiche, nel 2025 aumenti per 3,4 milioni di italiani

Dal prossimo gennaio si arriverà ad aumenti anche del 18% sulle fatture bimestrali o trimestrali delle utenze domestiche. Ad essere colpiti i clienti cosiddetti fragili, coloro cioè che hanno più di 75 anni, sono percettori del bonus sociale apposito, persone con disabilità.

donna legge documento
Utenze domestiche, nel 2025 aumenti per 3,4 milioni di italiani -designmag.it

Ad essere colpiti saranno insomma i clienti tipo, coloro che fino a poco tempo fa erano serviti dal mercato tutelato e hanno deciso di non passare al mercato libero. Si tratta di un’utenza complessiva di 3,4 milioni di clienti che a questo punto dovranno gestire la stangata.

Dal 1° gennaio il prezzo di riferimento passa a 31,28 centesimi per kilowattora, tasse incluse. A determinare gli aumenti sono, ha spiegato Arera l’autorità di regolazione per l’energia, il perdurare della tensione geopolitica internazionale in aree strategiche, ma anche il rialzo stagionale dei prezzi dovuto alla stagione invernale.

A colpire in particolare, è la scadenza dell’accorso Ucraina-Russia per il passaggio di metano verso l’Europa centrale. Un accordo che il 31 dicembre diventa carta straccia per via di un mancato accordo tra le parte che sembra più che mai impossibile da raggiungere. Ad influire sono anche le scorte, l’inverno più rigido (almeno rispetto al 2023) verso cui si va incontro ha già intaccato le scorte di gas messe da parte dall’Italia, sotto la soglia del 75%. Un quadro generale che non poteva che determinare un aumento.

Più fortunati sono stati coloro che sono volontariamente passati al mercato libero, firmando contratti a scadenza con prezzo bloccato. Come prevede la tipologia di contratto, in questi casi gli aumenti non saranno percepiti se non alla scadenza dell’offerta stessa.

Gestione cookie