Con l’arrivo della stagione autunnale, si ritorna a parlare di aumenti IMU. Da quando esattamente? Andiamo a scoprirlo.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha permesso ai Comuni di modificare le aliquote IMU del 2024, il che significa che potrebbero esserci aumenti dell’imposta. La legge statale stabilisce un’aliquota standard che può essere modificata dai Comuni entro i limiti stabiliti dalla legge stessa.
Il decreto del 7 luglio 2023 ha permesso ai Comuni di diversificare le aliquote dell’IMU. Ogni Comune può introdurre ulteriori differenziazioni, purché rispetti i criteri di adeguatezza, ragionevolezza, proporzionalità e non discriminazione stabiliti dalla legge. Dunque, le diverse amministrazioni possono altresì optare per l’implementazione di tariffe maggiorate per i propri residenti.
Tuttavia, le variazioni delle aliquote devono essere sottoposte all’approvazione mediante l’invio di un apposito “prospetto” al Ministero dell’Economia e delle Finanze. I comuni prima elaborano e poi trasmettono al Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze tale Prospetto mediante l’utilizzo dell’applicazione informatica messa loro a disposizione nella sezione dedicata del portale del federalismo fiscale. Tale procedura consente loro di differenziare le aliquote IMU rispetto a quelle stabilite dall’art. 1, commi da 748 a 755 della legge n. 160 del 2019.
La modifica delle aliquote IMU comunali segue un preciso iter procedurale. Si precisa che l’imposta non subirà un aumento automatico, ma sarà stabilita dai comuni attraverso il cosiddetto Prospetto.
Questi avrà effetto per l’anno di riferimento, a patto che sia pubblicato sulla piattaforma online del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze entro e non oltre la data del 28 ottobre dello medesimo anno. Per quanto concerne la pubblicazione, il comune ha l’obbligo di inserire il Prospetto nella sezione apposita del portale del federalismo fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre del medesimo anno.
Nel caso in cui tale pubblicazione non avvenga entro il 28 ottobre, si applicheranno le aliquote che vigevano nel precedente anno. Le presenti modifiche, conformemente al decreto del 7 luglio emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, si riferiscono a specifiche circostanze. In effetti, al fine di diversificare le aliquote IMU, le modifiche incrementali potranno interessare:
Bisogna ricordare che IMU è applicabile in tutti i comuni italiani, fatta eccezione per le province autonome di Trento e Bolzano e la regione Friuli-Venezia Giulia, le quali godono di autonomia impositiva ai sensi dei rispettivi statuti. In tali province, l’IMIS e l’IMI continuano ad essere applicate.