Un sistema che sempre più persone stanno adottando per aumentare i guadagni mensili è affittare una stanza di casa.
I soldi non bastano mai soprattutto ora che il costo della vita è alto. Gli stipendi sono stati i soli a non aver subito le conseguenze della crescita dell’inflazione con effetti devastanti su molte famiglie che faticano sempre più ad arrivare a fine mese.
Un’entrata extra è un’esigenza che tante persone hanno avvertito negli ultimi anni. Lo stipendio che cinque anni fa bastava a coprire le spese primarie e secondarie oggi basta a malapena per le spese di prima necessità. Gli aumenti delle retribuzioni, infatti, sono stati irrilevanti rispetto all’incremento del costo della vita. Spendendo la stessa cifra si riempie la metà del carrello rispetto al periodo antecedente allo scoppio della guerra in Ucraina.
Da qualche mese l’inflazione ha cominciato a scendere ma non si notano effetti significativi soprattutto in relazione ai generi alimentari. Per non parlare del costo di luce, gas e acqua che continua a regalare bollette onerose alle famiglie. Da qui l’esigenza di aumentare i guadagni per poter godere realmente dell’unica vita che abbiamo a disposizione. Un modo per arrotondare è affittare una stanza della casa ma attenzione a procedere in sicurezza.
Inutile dire quanto sia importante scegliere attentamente la persona da far entrare in casa propria. Studenti o lavoratori di passaggio sono gli inquilini più facilmente reperibili a cui affittare una stanza di casa secondo la Legge 431 del 1998. La disciplina è la stessa prevista in caso di affitto dell’intero immobile. Si può scegliere tra contratto di affitto concordato della durata di tre anni più rinnovo della durata di due anni con aliquota della cedolare secca al 10% per il locatore.
Il locatario dovrà pagare un canone calmierato rispetto quello di mercato. In alternativa c’è il contratto di affitto transitorio se si vuole affittare una stanza per periodi di tempo compresi tra 30 giorni e 18 mesi. Nel contratto dovrà essere presente una clausola con la ragione della permanenza in città. Terza tipologia di contratto quello per studenti universitari della durata da 6 a 36 mesi e cedolare secca del 10% per il locatore. Il canone sarà calmierato.
L’affitto della stanza non richiederà l’apertura della Partita IVA. Basterà dichiarare i redditi puntualmente ed essere in regola con gli oneri fiscali stabiliti dalla Legge sugli affitti. Attenzione, se la stanza affittata appartiene ad una prima casa per cui non si paga l’IMU essendoci l’esenzione, l’agevolazione decadrà. Se la rendita catastale dovesse risultare superiore al 5% del canone di locazione allora il proprietario dovrà pagare solo l’IMU, se risultasse inferiore allora si dovrà corrispondere sia IMU che IRPEF.