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In occasione del Salone del Mobile 2012, Artek ha posto l’attenzione sul lavoro di Ilmari Tapiovaara, con la realizzazione della collezione Kiki. Contemporaneamente ha presentato le sedute Lento Llounge Collection disegnata da Harri Koskinen e, come nuovo inserimento nella proposta luci del marchio c’è TW002, una lampada a sospensione disegnata da Tapio Wirkkala nel 1951. L’installazione al Salone del Mobile è stata esposta anche una selezione di classici di Alvar Aalto in betulla naturale. Stupisce poi il desiderio di sorprendere giocando con arredi entrati nel mito del design, colorati a mani nelle tonalità inedite, giusto per far comprendere che il design storico non è intoccabile o morto.
Artek dalle origini ad oggi
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Artek è stata fondata nel 1935 da quattro giovani idealisti, Alvar e Aino Aalto, Maire Gullichsen e Nils-Gustav Hahl. L’idea imprenditoriale della società era per vendere mobili e di promuovere una cultura moderna di abitazione da mostre e altri mezzi educativi. I fondatori di Artek auspicato un nuovo tipo di ambiente per la vita quotidiana credendo nella sintesi delle arti e desiderando di fare la differenza nella pianificazione urbanistica, nell’architettura e nel design. Il centro creativo della società è Artek Studio, l’unità di cui i nuovi prodotti e le idee vengono sviluppate, alla continua ricerca di nuovi materiali e mettendo in discussione le soluzioni esistenti per la progettazione sostenibile. I capisaldi della strategia di prodotto della società di sviluppo sono etica, estetica ed ecologia. Il nucleo della gamma Artek composto di mobili Alvar Aalto e pezzi di illuminazione ma continua lavorare in stretta collaborazione con importanti architetti internazionali, designer e artisti, come ad esempio Eero Aarnio, Shigeru Ban, Naoto Fukasawa, Harri Koskinen, Juha Leiviskä ed Enzo Mari di cui abbiamo parlato a proposito del progetto Autoproduzione.
L’attivismo nella strategia di Artek
Nella sua strategia, Artek enfatizza l’ importanza di uno sviluppo costante del pensiero progettuale, attivismo che implica una combinazione di operazioni di alta qualità e la loro implementazione nelle aree di progettazione, produzione e marketing visto che il consumatore colto richiede una storia dietro il prodotto che acquista. Le innovazioni non possono avere vita senza una prospettiva futura e questo pensiero ha ancora una volta assunto un ruolo centrale nella reinterpretazione del concetto classico di consumo. Manifest di Artek, manifesto su estetica, etica ed ecologia, ha maggiore rilevanza ai giorni nostri rispetto a quanto avrebbe potuto avere in passato ma il suo obiettivo non può essere raggiunto senza informazione. Oggi il consumatore vuole partecipare fornendo consigli e facendo propaganda, sottolineando così l’ importanza del dialogo. Per Artek è il momento di proclamare il significato di design, architettura e pensiero, impegnandosi a prendere una posizione rispetto al presente e al futuro della società e dell’ individuo, così organizza eventi in giro per il mondo come lo è stato per la reinterpretazione della poltrona 400 da parte di Missoni.