L’avanzata del fotovoltaico non si ferma nonostante i grandi problemi economici che gravano sul nostro Pese, e c’è un’interessante novità.
Oggi riuscire a risparmiare sulle bollette sembra sempre più difficile, quantomeno se le famiglie non passano a impianti che producono energia sostenibile.
La situazione al momento è ancora lontana dagli obiettivi fissati e la decarbonizzazione va a rilento. Ricordiamo che lo scopo è di arrivare a ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e di diventare neutrali entro il 2050. Nel nostro Paese il fotovoltaico produce complessivamente 2,5 GW, ma l’obiettivo è di arrivare entro il 2030 a 12 GW.
Ecco che tutte le iniziative atte a raggiungere gli obiettivi rappresentano qualcosa di importante. Recentemente si è fatto un altro passo avanti, ecco di cosa si tratta.
Cos’è EnergyPOP e perché aiuterà milioni di famiglie a sopportare il caro energia
Come abbiamo detto, la problematica che ritarda la decarbonizzazione è la mancanza di risorse economiche, soprattutto da parte dei cittadini. Le famiglie non hanno denaro per acquistare i pannelli fotovoltaici, e allora sia il Governo che altre realtà cercano di sopperire.
EnergyPOP è la campagna di responsabilità sociale d’impresa promossa da AzzeroCO2, una società specializzata in sostenibilità ed energia. Il progetto nasce anche dalla collaborazione di questa realtà con Legambiente e coinvolge aziende e cittadini in povertà energetica.
In pratica, con l’aiuto delle imprese, si andranno a installare impianti fotovoltaici “su edifici di edilizia residenziale pubblica e di proprietà di cooperative o associazioni impegnate in ambito sociale, per produrre energia elettrica a beneficio delle persone in povertà energetica”.
Un altro modo, insomma, di incentivare il fotovoltaico sociale, permettendo alle fasce di popolazione più deboli di accedere all’energia pulita e di non fermare la transizione energetica. Oggi si stima che queste persone siano più di 2 milioni.
Può sembrare davvero strano che milioni di famiglie non riescano ad accedere ai servizi essenziali per la sopravvivenza, come la luce e il riscaldamento. Invece dall’UE emergono dati preoccupanti: per via di numerose concause, come l’inefficienza energetica delle abitazioni e le difficoltà economiche, le persone non riescono più a soddisfare il proprio fabbisogno di energia.
Questa iniziativa si somma ad altre simili, come ad esempio il reddito energetico, e promette di dare un’accelerazione a un processo che è inevitabile, ma non per questo mancante di criticità in vari comparti. La speranza è che azioni del genere si moltiplico e si espandano anche ad altre categorie di cittadini in modo da poter raggiungere tutti insieme l’obiettivo finale.