Il Protocollo Anti-Sfratti salverà le centinaia di famiglie che ogni mese vengono messe fuori casa: cos’è e quando viene applicato?
Nella sola Roma, ma anche in tutto il Lazio, negli anni post – Pandemia si è assistito a una vera e propria emergenza sociale causata dalle migliaia di richieste di sfratto che i proprietari di immobili avanzano ogni alle forze dell’ordine. I motivi per cui si potrebbe richiedere uno sfratto sono diversi ma, principalmente, si tratta di inquilini morosi che per un motivo qualsiasi non riescono a pagare puntualmente il canone d’affitto.
Il fenomeno, che è stato bloccato negli anni della Pandemia perché il Governo ha impedito ai proprietari di sfrattare le famiglie in difficoltà economica, dopo la Pandemia è esploso in tutta la sua gravità in tutta Italia, anche se in maniera più catastrofica nelle grandi città d’arte come, appunto, la Capitale.
Il motivo di ciò è da ricercare nel rapidissimo aumento dei canoni di locazione dovuto agli affitti turistici che i proprietari possono richiedere senza alcun controllo da parte dello Stato e senza alcuna garanzia nei confronti degli inquilini a lungo termine. I proprietari quindi appena possono alzano l’affitto fino a livelli insostenibili, quindi chiedono lo sfratto dell’inquilino moroso in maniera da poter riaffittare l’immobile per soggiorni brevi molto più remunerativi rispetto ai classici affitti a lungo termine.
Cos’è il Protocollo Anti – Sfratti?
Da diversi anni è attivo in Italia il Fondo Morosità Incolpevole, cioè un fondo a cui il Governo attinge per contribuire a pagare l’affitto dei cittadini in difficoltà economiche per determinati motivi.
I morosi incolpevoli sono coloro che hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione o sono stati vittime di infortuni gravi che hanno impedito loro di guadagnare come al solito. Se si tratta di liberi professionisti, invece, sono considerati morosi incolpevoli tutti coloro che hanno dovuto chiudere l’attività per fallimento.
Coloro che non superano i 26.000 Euro di reddito annuo, che non vivono in immobili di lusso, che non possiedono altri immobili oltre a quello in cui vivono e hanno firmato un regolare contratto d’affitto, possono chiedere l’intervento del Fondo ed evitare lo sfratto per morosità.
Nel frattempo però, da circa due anni e con alterne fortune, il Governo sta lavorando con la prefettura e con i Servizi Sociali allo scopo di mettere nero su bianco un Protocollo Anti Sfratto che metta a punto delle prassi per il sostegno delle famiglie sotto sfratto, sia a livello meramente economico (quindi per evitare le sfratto) sia a livello logistico (cioè per gestire lo sfratto attraverso il reperimento di strutture di accoglienza). Attualmente non c’è ancora un accordo tra le parti, ma i lavori continuano.