L’architettura fascista non rappresenta una corrente che esalta ed acclama il fascismo, alla quale costruzioni ed edifici di quel tempo appartengono, ma indica una corrente architettonica che semplicemente ha esordito in quel preciso momento storico.
Si parla infatti di architettura razionalista, sarebbe perciò più corretto parlare di architettura nata durante il ventennio fascista.
L’architettura di questo periodo dunque non aveva lo scopo di enfatizzare il potere fascista, di fatto le poche strutture e statue che rappresentavano il Duce vennero comunque subito distrutte dopo la sua caduta.
Basti pensare inoltre, che molti architetti di quell’epoca non appoggiavano affatto il fascismo, come ad esempio Gian Luigi Banfi, Enrico Peressutti, Giovanni Michelucci e Giuseppe Pagano.
Gli edifici in stile fascista presenti in Italia, rappresentano anche un modo per ricordare la storia del nostro Paese ma non per forza devono essere associati al clima razzista che si diffondeva durante quel periodo.
L’architettura fascista comprende in sé differenti stili e correnti artistiche come il razionalismo e il monumentalismo.
Lo scopo principale delle opere architettoniche erette in questo ambiente storico dovevano trasmettere sicurezza, forza e ordine. Ecco perché le costruzioni del periodo fascista appaiono fredde alla vista ma indubbiamente monumentali.
Il calcestruzzo armato è il materiale da costruzione che viene introdotto in questo periodo anche se presto verrà nascosto all’interno delle strutture, per dare spazio alla possente pietra italiana come travertino e marmo esteticamente più pregiata.
Per quanto riguarda lo stile, abbiamo una commistione del classicismo neo-romano e razionalismo funzionalista che si rifletteranno poi nell’architettura di questo periodo.
Lo stile littorio è un linguaggio architettonico che caratterizza molte costruzioni erette nell’epoca fascista ed aveva lo scopo di enfatizzare la grandezza, la monumentalità e la forza del regime fascista.
Questo stile ben diverso dall’architettura barocca, serviva a trasmettere che la concezione fascista rimaneva legata al classicismo seppur arricchita da una nota progressista.
Ovviamente il tutto era concepito come un’azione propagandistica, con l’unico scopo di far comprendere quanto il regime fascista fosse potente e riconoscibile a livello nazionale.
L’Italia è ricca di storia e di arte, in tutta la lunghezza dello stivale vantiamo opere e costruzioni appartenenti ai diversi periodi storici. Come l’architettura gotica ci ha lasciato cattedrali e chiese da visitare, il periodo fascista invece ci lascia palazzoni austeri e imponenti che servono a ricordare.
Sicuramente tra gli esempi più noti dell’architettura fascista e razionalista, troviamo il quartiere EUR a Roma, commissionato personalmente dal Duce, il complesso doveva celebrare l’avvento del fascismo.
Sebbene non sia stato portato a termine per via dello scoppio della guerra, qui si può ammirare il Palazzo della
Civiltà e del Lavoro, chiamato anche Colosseo Quadrato.
Realizzato in travertino, con una struttura possente che richiamava lo stile dell’antica Roma con il suo Colosseo rielaborato in chiave fascista.
Sulla facciata del palazzo è ancora visibile una citazione dello stesso Duce che recita: “Un popolo di poeti di artisti di eroi di Santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori”.
Un altro esempio di architettura fascista a Roma, lo si può ammirare nel Museo della Civiltà Romana, anche quest’opera commissionata da Mussolini nel ’39 per fondere l’arte imperiale romana con lo stile fascista. Il Museo della Civiltà Romana verrà però aperto solo nel ’52.
Abbiamo poi, uscendo dal quartiere EUR, il Foro Italico, una volta denominato Foro Mussolini al cui ingresso si erge tuttora un grande obelisco con sopra inciso “DVX MVSSOLINI” accompagnato da una fila di statue che inneggiano alla prestanza fisica maschile.
Ed anche la Città universitaria della Sapienza è stato eretto in questo periodo architettonico su commissione di Mussolini il quale intendeva inserire un polo universitario a Roma.
Nella città di Milano, troviamo invece il Palazzo di Giustizia, interamente realizzato in marmo bianco esternamente con ampie e lunghe finestre, all’ingresso due alti e maestosi setti. Internamente invece, decorato con mosaici ed affreschi che richiamano l’arte romana.
Insomma, sono molte le opere architettoniche del periodo fascista che possiamo ancora oggi trovare in diverse città italiane come in ricordo di un periodo storico che non deve essere dimenticato.
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