L’elemento decorativo per eccellenza può valorizzare qualsiasi abitazione grazie alla grande varietà di stili che lo reinterpretano per assecondare il gusto.
Forse, se ne ravvisa la sua invenzione ben prima della porta così come è conosciuta come elemento di un’architettura. Ma l’arco non è mera decorazione: la sua origine attinge alla storia più profonda, con la S maiuscola, nel quale il suo significato ha assunto da subito profondità eccelse. Prima di essere occultato dalla modernità con una porta (magari di pregiato legno), oppure presente in un ingresso della casa, attraverso quasi con indifferenza, ha rivestito un ruolo di carattere urbanistico nelle sue radici.
Dalle antiche civiltà, nelle loro arcaiche città-stato, ai poemi omerici, passando per l’Impero Romano, e ancora Medioevo ed età romanza, non esiste sistema urbano che abbia la sua porta, più o meno imponente: e quella porta (tralasciando la letterarietà del termine) è costituita da un arco. Gli antichi Romani costituiscono i veri maestri nell’arte di costruzione dell’arco: ne hanno elaborato una vera e propria tecnica di elaborazione tramandata, poi, per secoli.
Gli stessi Romani costruivano l’arco della vittoria, da attraversare dopo l’esito positivo di ogni battaglia. Quello stesso arco si ritrova più di un millennio dopo a Parigi, con l’Arc de Triomphe di napoleonica volontà, ma con le stesse simboliche convinzioni. Ebbene, oggigiorno l’arco sopravvive in edifici di rappresentanza, palazzi e, perché no, anche nelle abitazioni. Nel contesto di una ristrutturazione, è ancora oggi una scelta condivisa da diversi appassionati della casa.
D’altronde, esso conferisce una nobile importanza estetica, in barba a qualsiasi minimalistica contemporaneità, dall’abitazione dallo stile sfarzoso e baroccheggiante, via via all’immagine di un sobrio appartamento. Collocazione prediletta è essenzialmente l’ingresso, nonché un salotto anticipato da un anti-ingresso. L’odierno design propone soluzioni per tutti i gusti ed è assicurato che la casa verrà valorizzata al meglio.
Sarà per l’influenza culturale dell’arredo Ikea, o di quello stile sobrio ben codificato mutuato dalla casa scandinava, che si può benissimo parlare di Stile scandinavo, appunto: l’arco, semplice e minimalista, viene evidenziato da elementi divisori in vetro e legno. Lo stile iconico, invece, arricchisce il soffitto a volta a mezza botte; una panca e un tappeto di design, oltre a un dipinto sopra il divano, creano un’immagine unica. Sempreverde il gusto rustico che tanto si ritrova in una casa di campagna: l’arco è in legno, materiale ricorrente dello spazio abitativo: un pezzo d’arte nelle vicinanze, è d’obbligo.
Il successo attuale dell’arco sta nel ritorno alle linee sinuose all’interno di una casa: l’elemento decorativo alleggerisce lo spazio e rivede gli spazi così come sono distribuiti. Se l’abitazione è coloratissima, l’arco può sostituire addirittura le porte del soggiorno. Una colorata tenda di lino e un arco possono, invece, essere l’entrata di uno spogliatoio posto in camera da letto. Se lo spazio è piccolissimo come certi appartamenti parigini da 30 mq, l’arco è arricchito da tende dal colore tenue. In stile bourgeois, infine, l’arco in bagno.