Come scegliere l’antifurto più adatto per la propria abitazione? I metodi da seguire per trovare la soluzione perfetta.
Proteggere la propria abitazione dal rischio di intrusione di ladri e malviventi è estremamente importante, tanto più se si trascorrono lunghi periodi lontani da casa. Le vacanze estive o invernali rappresentano, per fare un esempio, il momento ideale per le intrusioni e non installare un antifurto potrebbe comportare pesanti conseguenze dal punto di vista economico.
Ma non solo perché, specialmente se si abita in zone isolate o poco popolate, tenere l’antifurto acceso anche quando si è in casa, in particolar modo durante la notte, rappresenta un prezioso deterrente offrendo un alto livello di sicurezza. Ma come scegliere quello giusto in base al tipo di abitazione? È molto importante fare una serie di valutazioni preventive in merito al proprio appartamento per poi scegliere l’impianto di allarme più idoneo.
Dalla metratura alla disposizione delle stanze, dal numero di piani alla presenza o meno di un giardino sono elementi importanti per fare la scelta giusta. Se, ad esempio, per le case su un piano i sistemi di allarme ‘entry level’ possono essere sufficienti, quando i piani sono molteplici occorre valutare tutte le possibile vie di accesso per i malintenzionati, dalle porte alle finestre, dalle recinzioni ai cancelli, scoprendo tutti i possibili punti deboli. Terzo aspetto da considerare è chiaramente il budget disponibile dal momento che gli impianti di allarme sono disponibili per tutte le tasche.
Tra i modelli sul mercato troviamo gli antifurti wireless, indicati qualora l’appartamento non sia predisposto per il cablaggio ma consigliati nel caso di spazi di ridotte dimensioni. L’alternativa è l’antifurto cablato, perfetto per grandi ambienti perché assicura un’ottima copertura ma da studiare con cura perché una volta installato non potrà essere spostato o modificato. Terza possibilità’ l’antifurto misto che combina le due tipologie precedenti puntando ad esempio sul wireless per l’esterno ed un cablato all’interno. Quarta tipologia è l’antifurto con supporto GSM, una funzione aggiuntiva mediante centralina che permette di memorizzare numeri di telefono da contattare in caso di intrusione rilevata.
Il fulcro di ogni antifurto è la centralina: i dati provenienti dai sensori (mediante raggi infrarossi o microonde) arrivano ad essa e vengono analizzati per stabilire se far scattare l’allarme. Dovrebbe essere posizionata in un luogo protetto della casa affinché non la si possa manomettere. I sensori moderni distinguono persone ed animali inviando segnalazioni solo nei primi casi. È possibile inoltre inserire sistemi antijamming allo scopo di evitare di generare falsi allarmi. Oppure integrare segnali luminosi e acustici. Molto importante è creare la prima barriera protettiva con rilevatori perimetrali e sensori magnetici abbinandovi poi sensori d’urto o di rottura a pareti e finestre e sensori per tapparelle. Ed ovviamente telecamere di videosorveglianza così da filmare i malviventi registrando le immagini. Ancora, esistono sensori volumetrici a infrarossi o a microonde che rilevano la presenza di intrusi mediante improvvise variazioni di temperatura o nel caso in cui gli intrusi ‘blocchino’ le microonde.