Sono moltissime le persone che vivono con un animale in casa, e altrettante quelle che si trovano spesso a lamentarsi della loro presenza che può creare fastidi alla convivenza in condominio. Cosa dice a questo proposito la giurisprudenza e quali sono i diritti e i doveri dei proprietari di animali?
Dal 2013 è in vigore la legge di riforma del condominio (L. 220/2012) che prevede che non sia possibile vietare la detenzione di animali in appartamento. Ciò significa che nessuna norma può vietare il possesso di un animale di affezione (cane o gatto), anche se venissero attuati dei divieti nel condominio: questi sono da considerare nulli poiché limitativi della libertà personale dell’individuo, cioè anticostituzionali. Per fare esempi pratici, in una riunione di condominio che vuole votare contro la presenza di animali, basta un solo voto per annullare la proposta.
Animali in condominio: diritti e doveri del proprietario
Bisogna anzitutto ricordare che in capo al proprietario del cane vige una responsabilità sia civile che penale. E’ vietato lasciare libero il cane nelle parti comuni del condominio, quindi è obbligatorio tenerlo al guinzaglio, visto che si può incorrere in una denuncia per procurati danni, reato di lesioni colpose e sanzioni amministrative.

Questo non significa che non si possa frequentare gli spazi comuni con il proprio cane: se provvisto di guinzaglio o museruola, e rispettando le norme igieniche (raccolta delle deiezioni), i cani dei condòmini possono frequentare il giardino condominiale – come confermato dal Tribunale di Roma con una sentenza del 3 aprile 2017.
E’ ammesso anche utilizzare l’ascensore con il proprio animale, in quanto bene destinato all’usufrutto di tutti i condòmini, ma resta la regola della convivenza civile, e quindi di fare attenzione a mantenere l’igiene degli spazi di cui si usufruisce.
Infine, una delle domande e dei dubbi più frequenti, riguarda la questione se è possibile o meno tenere un cane o un gatto in una casa in affitto. Su questo tema, i problemi e le discussioni tra proprietari ed inquilini sono all’ordine del giorno, tuttavia è possibile che il proprietario decida di non permettere di tenere animali in casa, richiesta resa valida se trasformata in una clausola specifica all’interno del contratto d’affitto. Anche qui vige sempre la legge del buon senso, e quindi attenzione da parte dei proprietari di animali a rispettare gli spazi comuni e le regole di pulizia.