Gli esperti mettono in guardia dal rischio di alimentarsi con cibi ricchi di bisfenoli. Ecco dove si trovano in concentrazioni maggiori.
L’allarme alimentare che riguarda i bisfenoli è già noto dal 2018. Il bisfenolo A è stato vietato in UE per produrre i biberon o le stoviglie e altri contenitori di alimenti dedicati ai bambini con meno di tre anni di età. Il motivo è semplice, questa sostanza è stata considerata pericolosa per la salute umana dall’Efsa, dato che interferisce con il sistema immunitario. I cibi contenuti in pacchetti di plastica o nelle lattine possono essere più a rischio.
Mangiare ogni giorno cibi che hanno residui di bisfenolo A (BPA) può risultare davvero rischioso per la salute. Basti pensare che proprio in aprile 2023 è stata stabilita una nuova dose tollerabile. L’ente per la sicurezza alimentare (EFSA) ha deciso che la nuova dose giornaliera tollerabile di questa sostanza è 0,2 nanogrammi per ogni Kg di peso corporeo. Mentre, in precedenza, il livello massimo consentito era di 4 microgrammi. Per rendere più chiaro il paragone, stiamo parlando di 2 miliardesimi di grammo contro 4 milionesimi di grammo, una dose che è inferiore di circa 20.000 unità.
Dove si trova il Bisfenolo A
Il Bisfenolo A è una sostanza che serve per produrre il policarbonato che è un tipo di plastica molto usato dall’industria del packaging alimentare e non solo. Lo possiamo trovare in molti oggetti di uso comune come i dvd, i giocattoli o gli smartphone. Il problema, però, diventa più serio quando troviamo questo elemento nelle plastiche usate per confezionare gli alimenti o nelle lattine che contengono i cibi.
Il motivo è semplice, la sostanza può migrare nel cibo che poi si va a mangiare, e questo è molto rischioso per la salute. Infatti, i cibi in lattina sono risultati più contaminati da bisfenoli. Abbiamo potuto leggere questi dati, dopo un’ indagine di Altroconsumo su una serie di alimenti di comune uso come le bibite gasate o la polpa di pomodoro.
Le analisi sono state eseguite in Italia e in altri 6 Paesi UE, su una serie di alimenti contenuti in lattine di ferro rivestite e lattine in alluminio, comprese le bevande. Sui 179 prodotti analizzati il 44% (79 prodotti) contiene bisfenoli e può rilasciarla con l’uso, ad esempio, poggiando la bocca sulla lattina. C’è da dire che tutti i prodotti hanno livelli di bisfenolo entro i limiti consentiti. Però, è chiaro, che una esposizione quotidiana a questa sostanza tanto pericolosa dovrebbe essere evitata.
Tra i prodotti che hanno ottenuto tre stelle (il massimo), c’è il petto di pollo Simmenthal e i filetti di sgombro grigliato Delicius. Ma anche il tonno Asdomar, la trippa Montana. Invece, tra i prodotti peggiori che hanno ottenuto solo una stella, troviamo le più famose bibite in lattina da 33 cl. Cioè Sprite, Fanta, Coca Cola, Pepsi 33cl, Lemonsoda. E poi ancora, Recoaro Acqua brillante, Lipton Ice tea pesca, Monster Energy Green da mezzo litro e Mutti Polpa di pomodoro 2×210 g.