Allarme affitti: come difendersi dal rischio più grosso, troppi stanno finendo nei guai

Il tema relativo agli affitti si infuoca. Per quanto i proprietari siano attirati da una determinata clientela, esistono dei rischi.

Le strategie di vendita degli immobili con contratto d’affitto stanno degenerando progressivamente. Una tendenza, questa, che aumenta i rischi tanto per i cittadini che richiedono di stabilire la loro residenza, quanto per i proprietari di quest’ultima. In particolare esiste uno svantaggio non indifferente, che implica un importante dispendio di denaro. Occorre dunque prestare molta attenzione all’individuo con il quale si vuole pattuire un soggiorno più o meno lungo.

Il rischio che in pochi considerano

Diverse inchieste si sono concentrate sugli effetti collaterali delle locazioni brevi. Nelle città di interesse turistico diversi residenti lamentano le gravose difficoltà nella ricerca della casa, poiché gli affittuari preferiscono puntare sui turisti, piuttosto che sui contratti a lungo termine. Tale tendenza implica dei rischi non solo per la gestione della località in questione – la quale può registrare livelli avvilenti di overtourism – ma anche per gli stessi proprietari dell’immobile. È intervenuta nel merito Arianna Marsili, titolare dell’agenzia immobiliare Solo Affitti, con sede a Rivazzurra (Rimini).

Rischio per affitti brevi
Affitti brevi, il rischio che nessuno considera – designmag.it

“Le locazioni brevi fanno più gola” – sono state le sue parole – “[…] Però si sta sviluppando un fenomeno che i proprietari di appartamenti dovrebbero considerare”. Ebbene, si è registrato un numero sempre maggiore di truffe. Le dinamiche sono pressappoco sempre le stesse: un presunto turista prenota la locazione breve presso una determinata struttura e vi si insinua, dopodiché rifiuta di lasciare l’appartamento anche in seguito al sollecito del proprietario. “Non è semplice arrivare alla restituzione delle chiavi” – ha spiegato Arianna Marsili.

Consideriamo infatti che in un comune caso di morosità, il soggetto residente nell’appartamento deve lasciarlo entro sei mesi dalla sentenza. È necessario quindi procedere legalmente, trascinando l’intera pratica potenzialmente per quasi un anno. Nel frattempo, l’immobile risulta bloccato e dunque il proprietario non può ricavare nessun importo dall’occupazione di quest’ultimo. Eppure, non è finita qui. “Oltre al rischio di lunghe e dispendiose cause di sfratto” – continua Marsili – “ci sono fattori economici da considerare”.

Nelle locazioni brevi infatti gli occupanti rimangono nell’immobile per pochissimo tempo e dunque le spese di manutenzione gravano sistematicamente sul proprietario. Quando invece un cittadino richiede un contratto di affitto a lungo termine, gli eventuali lavori si riducono drasticamente. Esistono dunque una serie di svantaggi associati alla locazione breve, per non parlare poi della necessità dei concittadini di doversi trasferire altrove poiché tutti gli appartamenti disponibili sono riservati ai turisti.

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